L’Asst di Cremona è tra le 91 strutture sanitarie riconosciute a livello nazionale per la diagnosi e la cura del tumore alla prostata. La prima edizione del bando nazionale “Bollino azzurro” promosso da Fondazione Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere) segna la nascita del percorso dedicato alla salute dell’uomo.
Mercoledì 23 febbraio si è tenuta la cerimonia di premiazione, che ha assegnato all’Asst di Cremona un bollino azzurro. «Questo riconoscimento individua le strutture in grado di garantire l’ottimizzazione di metodologie e risorse cliniche per la gestione del tumore alla prostata, che esige un approccio multiprofessionale e interdisciplinare», spiega Fabrizio Verweij, direttore dell’UOC Urologia dell’ASST di Cremona.
In Italia si contano 564mila persone con un tumore alla prostata; ogni anno si registrano circa 36 mila nuove diagnosi. Oltre a migliorare l’accessibilità ai servizi erogati, l’obiettivo dell’iniziativa “Bollino azzurro” è promuovere i centri in grado di garantire una migliore presa in carico del paziente.
«L’adesione alla rete dei “bollini azzurri” – commenta il primario – costituisce un passo avanti, frutto del lavoro svolto negli ultimi due anni. Abbiamo implementato tutto ciò che rientra nell’iter multidisciplinare del trattamento, a partire dalla necessità di coordinare le varie figure professionali (radioterapisti, oncologi, radiologi, anatomopatologi…) che contribuiscono al percorso diagnostico e terapeutico dei pazienti con questa patologia». L’adesione alla rete “bollino azzurro” «è un primo step: oltre a riconoscere il lavoro fatto, indica che siamo sulla buona strada».
TECNOLOGIE: VERSO LA ROBOTICA
L’attività prosegue in parallelo su altre iniziative: «Negli ultimi due anni – prosegue Verweij - abbiamo introdotto nuove apparecchiature e tecnologie per la gestione di patologie prostatiche e calcolosi». Per quanto riguarda la chirurgia urologica, «siamo candidati alla valutazione per ottenere la chirurgia robotica, che pur avendo risultati sovrapponibili alla tecnica laparoscopica 3D (introdotta negli ultimi due anni) consentirebbe di ridurre i tempi d’intervento». A questo proposito, è già stata attivata una convenzione con il Policlinico di Milano, con la prospettiva d’implementare questa modalità d’intervento presso il presidio cremonese. «Tra le iniziative avviate – aggiunge il primario – stiamo perfezionando una convenzione con l’Università degli Studi di Milano, che potrebbe aprirci parecchie strade in tema di ricerca e formazione. Tra queste, la possibilità di accogliere specializzandi, che verrebbero qui a Cremona per imparare il mestiere. Abbiamo tanti programmi, ma possiamo già dirci soddisfatti di ciò che abbiamo ottenuto e otterremo».
UNA RETE DI SCAMBIO
Da diversi anni Asst Cremona è parte del network “bollini rosa” di Fondazione Onda ( https://www.bollinirosa.it/ ), dedicato alla salute della donna. La possibilità di aderire ad un nuovo percorso rivolto alla salute maschile è stata accolta con favore, nell’ottica di offrire percorsi diagnostici e terapeutici integrati e adeguati alle esigenze dei pazienti. Come sottolinea Francesca Merzagora, Presidente di Fondazione Onda. «I centri premiati dal “bollino azzurro” costituiranno una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose e offriranno alla popolazione l’opportunità di essere correttamente informata attraverso campagne di comunicazione mirate e di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate, con l’obbiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate». L’iniziativa è patrocinata da AIRO (Associazione Italiana di Radioterapia ed Oncologia Clinica), CIPOMO (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri), Fondazione AIOM (Associazione Italiana Oncologia Medica), ROPI (Rete Oncologica Pazienti Italia) e SIUrO (Società Italiana di Uro-Oncologia), con il contributo di Bayer.
FONDAZIONE ONDA
L’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere è stato costituito a Milano nel 2005 su iniziativa di alcuni professionisti già impegnati a vario titolo sul fronte della salute femminile e della medicina di genere. L’obiettivo è promuovere una cultura della salute di genere a livello istituzionale, sanitario-assistenziale, scientifico-accademico e sociale per garantire alle donne il diritto alla salute secondo principi di equità e pari opportunità. Il nuovo percorso estende questo approccio alla tutela della salute maschile, ampliando la rete di prestazioni e professionalità erogate e riconosciute a livello nazionale.
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