Il 'dono' rifiutato. E in consiglio comunale si scatena un putiferio. È successo a Casalmaggiore, ieri sera, al momento di affrontare l'accettazione della donazione di Casa Zani al Comune. Il maestro Giacomo Zani, accompagnato dal suo avvocato, aveva infatti manifestato l'intenzione di donare la sua abitazione all'amministrazione comunale, conservando l'usufrutto per sé e successivamente per la moglie fino a due anni dalla sua morte.
Il direttore d'orchestra, conosciuto a livello internazionale e uomo di cultura, dopo aver già donato oltre 7.000 pezzi della sua collezione di spartiti e testi musicali, aveva deciso di offrire alla comunità anche il suo immobile, di elevato valore economico e risalente agli inizi del Novecento (1915). Un gesto di generosità - in quanto Casa Zani sarebbe stata destinata alla musica, ma anche a convegni e mostre - che ha ricevuto il plauso del sindaco Claudio Silla, dei gruppi di maggioranza e minoranza. Ma qualcuno ha detto no. Il consigliere Orlando Ferroni dell'opposizione 'Casalmaggiore per la Libertà' ha annunciato il suo voto contrario, motivato da presunti eccessivi costi di gestione e ristrutturazione a cui il Comune sarebbe andato incontro per il mantenimento della struttura.
Di fronte a tale dichiarazione, il maestro ha quindi annunciato che la sua proposta era ritirata. Non avrebbe più donato la sua abitazione. Zani ha alzato i tacchi e se ne è andato. La seduta è stata subito sospesa. Il sindaco e alcuni consiglieri di vari gruppi hanno raggiunto il maestro fuori dal municipio per tentare di fargli cambiare idea. Ma senza risultato. In conclusione, il consiglio comunale è stato rinviato, compresa la discussione del bilancio, rimandata a giovedì prossimo.
Oggi l'assessore alla cultura Ettore Gialdi ha commentato così le dichiarazioni del consigliere Ferroni: «E' stata una pagina triste per il consiglio comunale di Casalmaggiore; la donazione di Casa Zani è una grande opportunità per la città che speriamo di recuperare. La giunta comprende lo stato d'animo del maestro Zani ma ribadisco che il sindaco e il consiglio comunale sono su tutt'altra posizione rispetto a quanto dichiarato da Ferroni».
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