che attraversa i secoli a partire dalla fine del 1400
Storie di donne
All’inizio fu storia di donne, due piacentine e due veneziane che alla fine del XV secolo (1494) diedero il via alla complessa vicenda dell’attuale ex caserma Manfredini. Coincidono infatti le belle narrazioni di Angela Bellardi e Sonia Tassini (I percorsi della bellezza - I chiostri cittadini, da un passato religioso a un diversificato presente, 2018) e dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, sezione di Cremona, sull’incipit della riconoscibile vita di questo monumento. E alcuni puntuali riscontri li troviamo anche nella “Descrizione della provincia e diocesi di Cremona” del sacerdote Angelo Grandi pubblicata nel 1856.
Ma bisogna fare un passo indietro, per inquadrare almeno a grandi linee il divenire nel tempo del monachesimo agostiniano femminile. Dai documenti citati dagli studiosi pare proprio risalire al 1264 l’atto di “adesione” all’Ordine agostiniano di una comunità di monache tedesche. Gli scritti più antichi concernenti le agostiniane ci raccontano fra le regole fondamentali l’osservanza della clausura da parte delle monache, e che la maggior diffusione delle comunità si ebbe in Italia: si formavano come ritiri o reclusori, che ospitavano “donne devote, giovani e vedove, che nutrivano il desiderio di fuggire i pericoli del mondo”, votandosi a una vita di orazione e di penitenza. Quando le componenti del gruppo aumentavano di numero il vescovo diocesano dava loro la Regola agostiniana, e il reclusorio si evolveva in monastero. Per due secoli continuò a diffondersi la nascita di queste comunità, e di conseguenza anche il proliferare dei monasteri femminili prima nel centro Italia poi in tutta la penisola. Nel 1408 fu fondato a Pavia un convento di Monache Agostiniane ed ebbe largo seguito in zona: a Piacenza nel 1415...
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