«La prima vera riforma per le politiche familiari nel nostro Paese». Con queste parole Elena Bonetti, Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia nel Governo Conte e confermata nello stesso ruolo anche dal Presidente del Consiglio Draghi, l’11 giugno dello scorso anno aveva salutato l’approvazione  del cosiddetto “Family Act”, un disegno di legge licenziato dal Consiglio dei Ministri con l’obiettivo di sostenere la genitorialità e la funzione sociale ed educativa delle famiglie, contrastare la denatalità, valorizzare la crescita armoniosa delle bambine, dei bambini e dei giovani e favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro, in particolare quello femminile. Proprio la famiglia, in quest’ultimo anno di pandemia, si è trovata a sostenere il fardello più pesante di tutte le restrizioni adottate dall’Esecutivo nel tentativo di contenere la diffusione del virus. E, all’interno delle famiglie, sono state proprio le donne, chiamate a dividersi fra la gestione dei figli a casa con la Dad e la professione, a trovarsi in gravi difficoltà. Non è un caso che siano state proprio loro, nell’ultimo anno, a perdere il maggior numero di posti di lavoro, in molti casi poste di fronte a un’alternativa indegna di un Paese civile: scegliere fra i figli o il proprio impiego. Con il Ministro Elena Bonetti, in questa lunga intervista che ci ha concesso in esclusiva, abbiamo riflettuto sulla condizione di fragilità delle famiglie, dei bambine e delle donne, ma anche sulle azioni che il Governo ha già attuato e sugli ulteriori provvedimenti che lo Stato intende mettere in campo per raggiungere l’obiettivo, ancora distante, delle pari opportunità fra uomo e donna. «La pandemia - ha evidenzato Elena Bonetti - ha acuito diseguaglianze vecchie e nuove. Ma davanti a noi abbiamo l’occasione straordinaria di cambiare finalmente passo»...

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Alessandro Rossi

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