fondamentale»
e dell'Ufficio diocesano per la pastorale famigliare
Con la messa, che questa sera, venerdì 19 marzo, verrà celebrata dal Vescovo, mons. Antonio Napolioni, presso la parrocchia cittadina di Cristo Re, verrà inaugurato anche a Cremona l’ “Anno Famiglia Amoris Laetitia”, voluto da papa Francesco a cinque anni dalla pubblicazione della sua esortazione apostolica dedicata alla bellezza ed alla gioia dell’amore familiare, intitolata per l’appunto “Amoris Laetitia”. L’ “Anno” si concluderà il 26 giugno 2022, in occasione del X Incontro mondiale delle famiglie, previsto a Roma col Pontefice. Ne parliamo con don Enrico Trevisi, parroco di Cristo Re e laureatosi a Roma in Teologia morale.
Porre oggi la famiglia, provata dalla pandemia e dalle sue ricadute economiche, al centro dell’attenzione è un segnale, che la Chiesa vuol lanciare?
«Soprattutto in una situazione come l’attuale, abbiamo visto con chiarezza come la famiglia si sia rivelata la cellula fondamentale della società, oltre che della Chiesa. Le nostre case sono diventate aule scolastiche, uffici, sedi di smart working, ospedali, chiese in cui pregare, oratori in cui cercare di mantenere qualche relazione e quant’altro. Ancora oggi quindi si vede come, a tenere insieme la società, provveda la famiglia, talvolta anche lasciata un pochino sola nel sopperire ai bisogni essenziali; d’altro canto, proprio in questo, delicato momento, è emersa anche la fragilità della famiglia stessa, che fatica, ad esempio, per la crisi economica e per le relazioni che si complicano, specie nella cultura individualista dilagante».
Cosa la Chiesa vuole dire alle famiglie in questo “Anno Amoris Laetitia”?
«Questo anno prende avvio dal disegno magnifico di Dio sull’umanità, a partire dall’amore coniugale, che unisce un uomo e una donna e che poi diventa fecondo, si apre ai figli e si sviluppa in termini educativi. Ciò riguarda anche le famiglie ferite, con un’attenzione alla concretezza delle singole situazioni, poiché in ogni caso tutte le famiglie sono amate dal Signore. È un invito a rimetterci in ascolto della Parola di Dio e ad alimentare buone pratiche dentro il tessuto delle comunità cristiane, delle associazioni, dei movimenti...
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