Italia fanalino di coda per bassa natalità ed occupazione femminile. Bolzano, come anche la Germania, in controtendenza. I nostri territori (provincia di Cremona e la limitrofa Mantova) nella media nazionale. Serve un diverso approccio culturale ai temi della conciliazione e politiche attive diversificate da territorio a territorio.
“Le scelte individuali e soprattutto le rinunce che vengono sempre più attuate in fatto di occupazione e di divenire genitori pesano e condizionano lo sviluppo della società nel suo complesso. Molte donne rinunciano ad avere figli ed a cercare lavoro. L’Italia registra una bassissima natalità, sotto la media europea di due figli, con l’aumento considerevole di anziani. Un indice di fecondità che non è sufficiente alla sostituzione generazionale. Serve pertanto un diverso approccio culturale ai temi della conciliazione, urgono nuove politiche attive ed innovative di welfare, che stiano al passo coi tempi e sappiano recepire le dinamiche sociali, creando condizioni di sviluppo”: questo quanto emerso durante il convegno “Conciliare le trasformazioni: equità, vita, lavoro”, presso l’UTR Val Padana, al seminario organizzato dalla Provincia di Cremona – Settore Lavoro e Formazione, in collaborazione con la Provincia di Mantova e l’ATS Val Padana.
“L’iniziativa di oggi è realizzata nell’ambito del Piano territoriale di conciliazione vita-lavoro, finanziato dalla Regione Lombardia e coordinato dall’ATS Val Padana – ha precisato il presidente della Provincia di Cremona Paolo Mirko Signoroni, ringraziando i partners, il Dirigente della Provincia, Dario Rech e la Consigliera di Parità, Carmela Fazzi per l’attività svolta sul territorio - Sia la Provincia di Cremona che la Provincia di Mantova sono partner della Rete territoriale di conciliazione che comprende numerosi altri soggetti pubblici e privati di entrambi i territori: le Camere di Commercio di Cremona e Mantova, i Comuni, gli Ambiti territoriali, le parti sociali, le organizzazioni non-profit e profit. La Provincia di Cremona è tra gli enti che per primi, ormai dieci anni fa, hanno aderito e co-fondato questa Rete ed ha sempre partecipato attivamente alla costruzione del Piano territoriale di conciliazione che raccoglie diverse progettualità locali”.
Ha continuato Signoroni: “Dunque, parlare di conciliazione, e conseguentemente innovare i servizi per i cittadini in quest’ottica, significa inevitabilmente esplorare le questioni che oggi discutiamo.
Se non vogliamo essere travolti dalle trasformazioni, se riteniamo che il welfare sia uno degli strumenti attraverso il quale esercitare la cittadinanza, così come è intesa e sancita dalla nostra Costituzione, dobbiamo tutti ammettere la necessità di cambiare la prospettiva, di immaginare un futuro non necessariamente uguale a quello delle generazioni precedenti e soprattutto fare scelte diverse e sostenibili.
Pertanto, già dai prossimi incontri del tavolo della competitività è mia intenzione porre tali temi sotto questa lettura all’interno dei tavoli, in sinergia con le parti socio-economiche, le imprese, i Sindacati”.
Nel corso del convegno dopo i saluti di Enrica Gennari, Direttore facente funzione UTR Val Padana, si sono alternate le voci di esperti quali il sociologo Federico Butera, oggi Presidente della Fondazione IRSO di Milano, famoso per aver progettato le isole di lavoro per la Olivetti; Alessandro Rosina noto studioso di demografia, che oltre ad essere professore all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, coordina per l’Istituto Toniolo la principale indagine italiana sui giovani e scrive per diverse testate nazionali (La Repubblica, Il Sole 24 Ore, Il Mattino, L’avvenire, Il Fatto Quotidiano, Il Giorno); Elisabetta Notarnicola professore associato all’SDA Bocconi School of Management, esperta in misurazione delle performance dei servizi socio-sanitari; Chiara Agostini ricercatrice dell’Istituto “Luigi Einaudi” di Torino, esperta in tema di povertà e inclusione e Giovanni Maria Gillini, dirigente dell’ATS Val Padana e coordinatore del Piano territoriale conciliazione della Val Padana (che include i territori di Cremona e di Mantova).
Oltre ai saluti istituzionali, non sono mancati autorevoli interventi da parte della Rete territoriale di conciliazione, tra cui Walter Montini, Presidente ARSAC “La sindrome di Anchise. L’anziano come peso”, Marco Zanini, Segretario Generale della Camera di Commercio di Mantova “Nuovi modelli di organizzazione del lavoro: l’esperienza delle imprese mantovane”, Massimiliano Bosio della Segreteria CGIL Cremona in rappresentanza di CGIL, CISL e UIL “Fare rete per fare welfare; dalle aziende al territorio”.
L'iniziativa è stata finanziata da Regione Lombardia nell'ambito del Piano territoriale per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro della Val Padana – biennio 2017/2018 ed è in fase di accreditamento da parte dell’Ordine degli Assistenti Sociali.
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