Il degrado è figlio dell’incuria ed è all’origine dell’abbandono. La città prima trascura e poi lascia al suo destino ciò che non avverte più come suo. Ed accade così che isole di verde, luoghi deputati all’accoglienza, aree di sosta trascurate, diventino nel peggiore dei casi isole di illegalità o, nella migliore delle ipotesi, esempi di sciattezza e finiscano con l’arricchire il catalogo delle occasioni mancate. Negli ultimi anni l’elenco si è arricchito, andando a comprendere proprio i luoghi vitali della città, il suo cuore che ne costituisce anche il biglietto da visita. Complice anche un concetto distorto di “rigenerazione urbana” che, anziché rigenerare gli ambienti ed i contesti degradati, si è ridotto ad un festival dell’effimero, del divertimento infantile ad ogni costo che non lascia traccia del suo passaggio. Se ne è tornato recentemente a parlare dopo i blitz delle forze dell’ordine in piazza Roma ed in piazza Lodi e i sopralluoghi periodici ai giardini del Vecchio Passeggio: aree centrali oggetto in passato di costosi progetti di riqualificazione, a cui, però, non è stato dato seguito: l’incuria ha generato il degrado. Nell’errore di non aver saputo dotare la città di una programmazione precisa degli interventi necessari a “rigenerarla”, si sono alternate almeno tre amministrazioni. Progetti messi in cantiere e mai realizzati, spesso svincolati gli uni dagli altri, privi di una logica pianificazione...

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Fabrizio Loffi

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