Era prevedibile. Come solitamente avviene per ogni edizione il verdetto del Concorso Triennale Antonio Stradivari fa sempre discutere. Stavolta a gettare benzina sul fuoco ci ha pensato il presidente della giuria Paolo Salvelli che, senza mezzi termini, ha dichiarato che nessuno dei violini partecipanti al concorso raggiungeva l’eccellenza. Tecnicamente perfetti, in realtà non avrebbero completamente soddisfatto per le loro qualità acustiche i musicisti presenti in giuria. A rincarare la dose l’organologo Renato Meucci, coordinatore del comitato scientifico del Museo del Violino, che ha sottolineato come sia difficile giudicare la qualità sonora di uno strumento nuovo a fronte di un livello della lavorazione che oggi però è talmente elevato da diventare imbarazzante. Sta di fatto che non assegnare il primo premio per il violino al concorso più prestigioso nella capitale della liuteria è un evento che già di per se fa discutere. E pone inquietanti interrogativi: sono i violini che non suonano o è da rivedere la formula del concorso?

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Fabrizio Loffi

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