A due giornate dal termine del girone di andata, la Vanoli Cremona è ad un passo dalla storica qualificazione (sarebbe la prima) alle Final Eight di Coppa Italia. Merito di un club che ha saputo scegliere prima gli uomini e poi i giocatori, di uno staff tecnico puntiglioso e di un gruppo di giocatori che hanno messo da parte i personalismi. James Bell, ala piccola classe 1992, è il collante tecnico di una Vanoli mai così bella e vincente: «Qui ognuno sa ciò che deve fare per vincere - attacca il prodotto di Villanova University -. Non contano tabellino e statistiche, ma solo l’obiettivo finale. Che non è mai individuale».
Qual è il bilancio a quasi metà di questa sua prima avventura dall’altra parte dell’oceano?
«Mi sono innamorato dell’Italia da quando sono sceso dall’aereo. Se stai bene fuori dal campo, sul parquet rendi meglio. Sono il più giovane e tutti mi hanno fatto sentire a casa. Dal primo minuto di questo mio percorso».
A che età hai iniziato a giocare a pallacanestro?
«A sette anni e non fu esattamente un colpo di fulmine. Giocavo anche a baseball e football americano. A basket ero negato. La presi come una sfida. Volevo diventare il migliore di tutti». [...]

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Alessandro Rossi

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