Potrebbe essere nel battere Sassari
Al PalaRadi in cerca dell'impresa
Gigio Gresta, alla guida della Vanoli dal 26 novembre dello scorso anno, quando dopo la pesante sconfitta casalinga (59-78) subita dall’Armani, ha compiuto il giro di boa del “suo” campionato. Debuttò, infatti, alla guida della squadra, in occasione della gara esterna con Sassari e già allora si videro gli effetti della sua conduzione tecnica, Sassari era in quel momento, come del resto lo è ora, non solo la squadra rivelazione del campionato, ma anche quella più in forma: aveva subito una sola sconfitta, la domenica precedente a Varese contro la prima in classifica per 85-84, sconfitta alla quale ha rimediato domenica scorsa nella gara di ritorno vincendo a sua volta di un punto (76-75). Ebbene, Gresta con la sua Vanoli, sfiorò il colpo grosso in quel Palaserradimigni che a Cremona aveva portato fortuna tre anni prima quando la squadra di patron Triboldi vi aveva conquistato meritatamente la Serie A.
Domenica Gresta, alla testa di una squadra lanciatissima dalla vittoria esterna conquistata domenica scorsa sull’Armani al PalaDesio, ci riproverà al PalaRadi: non sarà facile, ma coach e giocatori hanno il dovere di riprovarci, stavolta davanti ad un pubblico che sarà entusiasticamente dalla loro parte e contro una squadra che sarà ancor più motivata di quanto lo era nel girone di andata. Alla Vanoli mancano teoricamente due punti per raggiungere la salvezza. Per contro Sassari punta al primo posto nella classifica della regular season che le permettere di iniziare la lotteria dei playoff giocando la prima partita contro l’ultima classificata e godendo poi sempre del fattore campo nelle eventuali belle: un vantaggio non indifferente che spronerà sicuramente coach Romeo Sacchetti e la sua truppa sino alla fine del girone di ritorno a mantenere quell’alto rendimento in campo che ha hanno offerto sinora. Una vittoria su Sassari permettere alla Vanoli, invece, non solo di sentirsi ormai sicura in Serie A per il prossimo anno, ma anche di sognare per due mesi ancora. E sognare potrebbe voler dire guardare ai playoff che distano ora non più di quattro punti. Un sogno forse irrealizzabile visto il calendario che l’attende, ma non si metta un freno alla Provvidenza e chissà che la sfida con i primi della classe non debba continuare in questo campionato tra queste due squadre che sono l’espressione tipica di un basket provinciale, sano, simpatico ed apprezzato da tutti gli appassionati.
Coach Sacchetti ha creato, negli anni in cui ha lavorato a Sassari con tranquillità ed oculatezza, una squadra che gioca forse il miglior basket del torneo, che non ha grandissime stelle (anche se i cugini Diener, Thornton e soprattutto Ignerski sono di statura internazionale) ma che sa esprimere un gioco fatto di tanta corsa e di tanti tiri, il tutto supportato da una grande convinzione e da una precisione al tiro che frutta percentuali realizzative che ben poche altre possono vantare. Un gioco simile a quello che Gresta fa praticare ai suoi e che, proprio per questo, ha portato la sua squadra ad essere una delle più indigeste per il tecnico sassarese.
Gresta ha giocatori forse meno bravi sul piano tecnico, ma che non hanno nulla da invidiare ai loro avversari su quello atletico e dell’intensità. Se trovassero subito si dalle prime battute quella precisione al tiro, soprattutto sotto le plance, che qualche volta è venuta a mancare, allora si potrebbe anche costringere Sassari all’affanno e colpirla. Certo, per farlo, bisognerà giocare con le sue stesse armi che sono quelle della velocità in transizione, del contropiede, della intensità anche difensiva.
Sarà sicuramente una sfida tra due coach: da una parte Meo Sacchetti, uno che ha vinto tutto da giocatore e che sta ripetendosi dalla panchina. Il Sacchetti giocatore ha in bacheca l'oro europeo di Nantes 1983, l'argento olimpico di Mosca 1980 e quello dei Giochi del Mediterraneo di Casablanca 1983, il bronzo europeo di Stoccarda 1985. Beh, ci sarebbe - sempre da giocatore - anche la promozione in Al con la maglia del Gira Bologna, ma vanta anche 488 presenze in A arricchite da 6.868 punti e, in Nazionale, può esibire 135 presenze e 925 punti. Da allenatore ha saputo costruire questa squadra che ora è in odor di scudetto e che lo scorso anno gli è valsa il premio come miglior allenatore dell’anno in Serie A.
La Vanoli ha in Gigio Gresta il suo mentore. Che non ha ancora vinto nulla, né da giocatore, né da allenatore, che finora è stato all’ombra di grandi coach, ma che quando è stato chiamato a salvare la squadra da una disfatta che si stava profilando quasi inevitabile, ha fatto passi da gigante e ora attende la consacrazione definitiva. Che possa arrivare domenica prossima al PalaRadi?
Sarebbe il miglior regalo di Pasqua per Cremona sportiva e per gli amanti del basket.
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