Un’ostetrica da centodieci e lode. Laura Caccialanza ha appena coronato il suo sogno, laureandosi a pieni voti, all’Università degli studi di Milano. Nata a Crema il 29 agosto del 2001, da sempre risiede a Soresina dove ha frequentato la scuola primaria e quella secondaria inferior. Nel 2020 si è diplomata al liceo delle Scienze umane all’istituto Munari di Crema per poi proseguire a Milano, conseguendo la laurea triennale in Ostetricia con il massimo dei voti. Il titolo della sua tesi “Sindrome del gemello scomparso” è stato scelto anche per attinenza con letture ed esperienze personali. Si tratta di uno studio qualitativo sul confronto e sul conforto via web tra donne che hanno subito questo tragico lutto. La sindrome suddetta è un insieme di condizioni che caratterizzano un neonato sopravvissuto alla morte del proprio gemello in utero. In ambito medico è ben conosciuta e documentata, ma ancora da sviluppare ed approfondire in quello psicologico.
Attualmente la dottoressa Caccialanza sta proseguendo gli studi con un Master di primo livello in “Ostetrica di famiglia e di comunità”, sicura di aver seguito il miglior percorso legato alle sue competenze e passioni. Nel frattempo, vorrebbe vincere un concorso e lavorare in un ospedale pubblico. Tra qualche anno la sua tenacia e la determinazione professionale la porteranno anche a diventare insegnante di massaggio infantile e consulente professionale in allattamento materno.
Laura, quali motivazioni hanno orientato le sue scelte scolastiche?
«Ho frequentato il liceo delle Scienze umane all’istituto Munari a Crema, spinta dal desiderio iniziale di diventare maestra. Ho scelto di intraprendere il percorso universitario di Ostetrica solo negli ultimi anni del liceo, quando ho iniziato a considerare questa professione come una vera e propria vocazione, arricchita dal privilegio di essere presente in un momento che per molte donne/coppie è uno dei più importanti della vita».
Che caratteristiche dovrebbe possedere chi intraprende questo percorso di studi?
«Questo mestiere deriva da una vocazione, pertanto è consigliato a chi riesce a trovare dentro di sé una forte motivazione. Le capacità che dovrebbero appartenere all’ostetrica sono sostenere e aiutare la donna senza sostituirsi a lei, l’empatia e la pazienza, o meglio, l’arte dell’attesa».
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