Quanto sia importante poter contare su medici sempre più preparati, abbiamo potuto verificarlo durante  l’emergenza sanitaria che ha caratterizzato, e caratterizza tuttora, la nostra vita. Da ciò, l’urgente necessità che si formino nuovi medici pronti ad affrontare non solo le problematiche sanitarie quotidiane, ma anche situazioni imprevedibili. Ilaria Lodola, ventitreenne di Vailate, frequenta la facoltà di Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Milano e si sta preparando a diventare uno di questi medici. La sua determinazione l’ha portata, senza dubbio alcuno, a iscriversi a medicina, anche se non ha ancora maturato una scelta in merito alla specializzazione. E a Ilaria, la più giovane tra i tre finalisti, sabato 16 ottobre, nella sede cremonese della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), è stata consegnata la borsa di studio intitolata alla memoria del medico cremonese Vanni Adami, scomparso nel 2016. A lei la commissione giudicatrice ha riconosciuto, insieme a  forte  determinazione di carattere, grande impegno e volontà nel raggiungimento degli obiettivi che si è data. Il cammino che ha davanti è impegnativo, ma, come vedremo dalle sue parole, non le fa certo paura.

Ha ricevuto consigli da parte di qualcuno nella scelta dell’Università?
«No, è sempre stato un desiderio mio. Anzi, i professori del liceo scientifico Galilei di Caravaggio mi avevano consigliato di iscrivermi a matematica, ma io ne ero sicura: non faceva per me! Così, appoggiata dalla mia famiglia che mi ha dato fiducia e  ha creduto nella validità della mia scelta, mi sono iscritta a medicina»...

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Paolo Fornasari

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