le armi per combattere il diabete
Prevenzione e diagnosi precoce sono le armi vincenti per combattere il diabete. Se è vero che riconoscere per tempo i primi segni (molta sete e tanta pipì) consente di iniziare al più presto un trattamento appropriato, una regolare attività fisica e un’alimentazione corretta sono i migliori alleati per tenere lontano la malattia. A domanda risponde Patrizia Ruggeri, responsabile del Centro Diabetologico – Ospedale di Cremona.
Cos’è il diabete mellito?
Il diabete è una malattia cronica che richiede trattamenti per l'intero corso della vita; è una condizione nella quale il nostro corpo non è capace di utilizzare lo zucchero presente nel sangue (glicemia). Ecco perché i livelli di questo stesso zucchero aumentano e il corpo cerca di eliminarli attraverso l’urina. Non a caso i primi segnali da non sottovalutare corrispondono al bisogno frequente di fare pipì e alla necessità di bere molto.
Quante forme di diabete mellito esistono?
Esistono due forme principali di diabete: il diabete mellito tipo 1 (DM1), che in genere colpisce bambini e adolescenti (ma anche adulti), nel quale le cellule del pancreas che producono insulina sono distrutte da un processo autoimmune e non sono più capaci di produrre insulina. Questo tipo di diabete si cura con la somministrazione quotidiana di insulina sottocute. Il diabete mellito tipo 2 (DM2), che di solito colpisce gli adulti per lo più in sovrappeso (anche se l'età media si sta abbassando, fino a colpire anche i bambini e gli adolescenti), nel quale le cellule del pancreas producono insulina in modo inadeguato e l’insulina prodotta non è ben utilizzata. Il 90% dei pazienti è affetto da questo tipo di diabete, curabile con semplici accorgimenti nello stile di vita, anche se spesso è necessario l’impiego di farmaci e, talvolta, di insulina.
Quanti sono i diabetici nel mondo?
Secondo gli ultimi dati sono 311 milioni le persone nel mondo colpite da diabete mellito e di queste 155 milioni sono affette da complicanze. Questo numero è destinato a crescere enormemente nei prossimi anni, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, in conseguenza non solo dell’aumento della popolazione e della durata media di vita, ma anche di stili di vita non corretti.
Nel nostro Paese?
In Italia sono più di tre milioni le persone con diabete. Con la prevenzione, da realizzare promuovendo stili di vita sani, è possibile prevenire fino al 90% dei casi di diabete tipo 2 e di conseguenza è possibile prevenire molte delle importanti complicanze di questa patologia silente, ma subdolamente aggressiva.
In che misura il diabete può essere considerato pericoloso?
Il diabete può essere una malattia silente e non per questo meno aggressiva. La glicemia provoca sintomi solo quando è molto alta, per cui è possibile essere affetti dal diabete mellito per anni senza accorgersene. Nel tempo la glicemia elevata provoca danni seri a occhi, reni, circolazione del sangue, nervi, cuore, piedi.
Il diabete si può curare?
E’ importante sapere che tutti gli effetti deleteri del diabete mellito si possono prevenire o fermare; con il diabete si può condurre una vita assolutamente normale. Inoltre, il diabete non richiede una dieta complicata o piena di rinunce, ma semplicemente un’alimentazione corretta (come quella che tutti dovremmo seguire).
GIORNATE DI PREVENZIONE – Il Centro Diabetologico dell’Azienda Ospedaliera di Cremona è un servizio che assiste i pazienti proprio in funzione della complessità della malattia. Ciò avviene attraverso percorsi di cura personalizzati e diversificati a seconda delle esigenze individuali. Tuttavia le implicazioni psico-sociali e le difficoltà che possono derivare dalla malattia rappresentano talvolta un ostacolo per il paziente, sia rispetto all’accettazione che alla gestione del diabete. Il diabete è una malattia cronica ad elevata complessità, che richiede continui e molteplici interventi clinici assistenziali. Per questo il paziente ha un ruolo importante nella gestione della malattia poiché deve arrivare ad una accettazione attiva del diabete stesso. Ad emergere un fatto inequivocabile: la diagnosi di patologia cronica, qualunque essa sia, corrisponde per il paziente alla mancanza di sicurezza (cosa succederà? Come farò?), ad un lutto per la perdita della parte sana di sé. Ecco che gli stati d’animo si avvicendano (rabbia, nostalgia, preoccupazione) e intraprendere un percorso di accettazione non è per nulla scontato. Per affrontare le fasi di negazione (prima) e riorganizzazione (poi) dell’individuo rispetto alla malattia ecco che ad entrare in gioco sono la sia la soggettività del paziente sia il ruolo del medico curante che, in questo caso, non è solo prescrittore bensì attore della terapia, un vero alleato che accompagna la persona nella sua nuova vita. Per sensibilizzare i cittadini rispetto a tale problematica, l’Azienda Ospedaliera di Cremona aderisce alla Giornata Mondiale del Diabete che si svolge il 9 novembre 2013. Gli operatori del Centro Diabetologico (Medici Diabetologi, Infermieri, Dietista e Psicologa) saranno a disposizione di chi lo desidera per consulenze informative gratuite in merito alla prevenzione e alla cura della malattia diabetica. Prevenzione e diagnosi precoce sono le armi vincenti per combattere il diabete. Se è vero che riconoscere per tempo i primi segni (molta sete e tanta pipì) consente di iniziare al più presto un trattamento appropriato, una regolare attività fisica e un’alimentazione corretta sono i migliori alleati per tenere lontano la malattia. La giornata è aperta a tutti, dalle 9 alle 13.
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