“dream team” della musica
Il loro debutto di fronte al grande pubblico cittadino è avvenuto nella massima sobrietà, quasi in sordina: gli Archi di Cremona si sono esibiti nell’Auditorium Arvedi durante la prima assoluta dello “Stradivari Concerto”, composizione di Roberto Solci commissionata dallo StradivariFestival per l’edizione del 2021. Circa un anno dopo, il 2 maggio 2022, l’ensemble concittadino ha ufficializzato l’atto costitutivo della loro associazione.
La missione del gruppo è sintetizzata nella pagine del loro sito web: “Gli archi di Cremona nascono dall’idea di creare un gruppo di soli archi, costituito da valenti professionisti, cremonesi di origine o di formazione. Un’orchestra da camera rappresentativa della città di Cremona, che colma il vuoto esistente in quella che è considerata la capitale mondiale della musica e della liuteria. L’orchestra si pone l’obiettivo di svolgere la propria attività in sinergia con le istituzioni artistico/culturali della città, puntando sull’alta qualità musicale. Svolge nel contempo una funzione di valorizzazione dei giovani musicisti e dell’arte liutaria cremonese”.
Il fondatore, il violinista Giacomo Invernizzi, ha continuato nel proprio lavoro di cesello, riuscendo ad entrare in contatto con migliori talenti delle nuove generazioni.
Il suo lavoro sta portando gli Archi di Cremona verso traguardi sempre più alti, riuscendo a costruire - lo si può scrivere senza alcuna esagerazione - quello che in gergo sportivo potrebbe configurarsi come un dream team della Musica: «L’entusiasmo che abbiamo raccolto agli inizi - commenta Invernizzi - hanno incluso musicisti di spicco, come Domenico Nordio, Anastasiya Petryshak, Simonide Braconi. In tempi più recenti ci siamo assicurati la collaborazione di un eccellente giovane violista, Diego Romani, diplomato al conservatorio di Piacenza col massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore....
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