«Più che una festa, un momento di riflessione collettiva sulle conquiste raggiunte in ambito sociale, politico ed economico dalle donne ma anche e soprattutto sulle molteplici disuguaglianze di genere tuttora esistenti e sugli strumenti, culturali e normativi, da adottare per affrontarle». Chiamiamola Giornata Internazionale della donna. Non è tempo di feste, non ancora. Ancora lunga la strada da percorrere per raggiungere una concreta parità di genere. Ne è convinta Marina Della Giovanna, l’assessora con delega alle pari opportunità del Comune di Cremona. Occasione di bilanci, dunque, ma il piatto da che parte pende? «Direi che nonostante i significativi passi avanti compiuti grazie alle battaglie promosse negli ultimi decenni dai movimenti femministi - commenta - le società occidentali sono purtroppo ancora attraversate da profonde discriminazioni di genere, diffuse in tutti gli ambiti della vita delle donne, discriminazioni che molto spesso sfociano in violenze. All’interno dell’Unione Europea l’impegno reale di molti governi, compreso il nostro, è ancora insufficiente nonostante siano proprio i Trattati che ne regolano il funzionamento a sancire gli obiettivi della rimozione delle ineguaglianze di genere e della promozione della parità tra uomini e donne».
Dopo la laurea in Sociologia presso l’Università degli Studi di Trento, Della Giovanna si è specializzata con due master di secondo livello, prima in Politica Comparata ed Europea e poi in Diritto degli Stranieri, occupandosi in particolare della tutela legale dei richiedenti asilo politico.

Assessora, lei si occupa di richiedenti asilo, può dirci da cosa scappano le donne?
«Sicuramente fuggono dai conflitti armati, nell’ambito dei quali spesso lo stupro viene utilizzato, in piena impunità,...


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Carla Parmigiani

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