dei dolori infantili
di Microcosmi (itinerari di lettura)
Quando questa storia ha inizio Tara è una bambina che con le sue coetanee condivide poco o nulla. Nata e cresciuta in Idaho, in una famiglia mormona di rigida osservanza, i passatempi infantili le sono totalmente estranei. I genitori hanno impartito a lei e ai fratelli un’educazione domestica assai lacunosa e discontinua, e alcuni componenti della sua numerosa famiglia non risultano nemmeno registrati all’anagrafe degli Stati Uniti. Il padre e la madre – quest’ultima plagiata e sostanzialmente succube dell’uomo – hanno cresciuto i figli in un clima di assoluta morigeratezza, inculcando loro una serie di credenze volte a screditare le istituzioni pubbliche e a condannare qualsiasi pratica riconducibile a un’idea di relax o divertimento. Impegnati come aiutanti del padre - un piccolo costruttore ossessionato dalla fine del mondo e affetto da sindrome bipolare – Tara e i fratelli subiscono non pochi infortuni fisici, tutti invariabilmente curati dalla madre attraverso medicamenti naturali ritenuti efficaci ben più dell’odiata medicina tradizionale. A salvare Tara dalla deriva isolazionista e paranoide di cui la fede cieca dei genitori era responsabile sarà il germe fecondo della curiosità e della conoscenza. Ribellatasi, prima timidamente e poi con sempre maggior convinzione (ma non senza drammatiche e continue remore di coscienza), a quel mondo che iniziava e finiva entro i confini della loro proprietà domestica, Tara affronta la difficile scalata che la porta a colmare le sue enormi lacune educative fino a vincere borse di studio che le consentiranno di studiare in alcune tra le più prestigiose istituzioni universitarie del mondo. Psicologicamente e fisicamente segnata dall’esperienza provante della sua infanzia, Tara riesce tuttavia a rielaborare il passato, ripercorrendone le tappe con l’onestà e la lucidità che il lettore ritrova in questo libro indimenticabile per la sua straordinaria forza emotiva «Mi consegnai all’università come resina nelle mani di uno scultore».
PUBBLICATA SU MONDO PADANO DEL 27 LUGLIO
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