e una boccata d'ossigeno
Venti minuti per prendere le misure all'Albinoleffe; dieci per piegare la resistenza di Offredi, l'uomo volante che si esalta quando vede grigiorosso; un'ora abbondante trascorsa lasciando il cappello sopra tre preziosissimi punti, in attesa del fischio finale. Difendendo anche in dieci uomini per l'espulsione di Brighenti.
La Cremo vince il corpo a corpo con i bergamaschi del cremasco Maietti, troncando (definitivamente?) ogni legame diretto con la linea playout. E di questi tempi evitare le brutte compagnie non è mi una cattiva idea.
Alla vigilia del “monday night” Giampaolo ha chiesto ai suoi un deciso cambio di rotta. Dopo l'incredibile sconfitta di Sassari e il traballante pareggio con la Giana la classifica andava puntellata di nuovo. La risposta arriva sul campo, senza troppi indugi, al termine di una prova robusta e concreta. Quanto basta per aver ragione dell'impegno senza colpi di genio degli orobici.
Il volto copertina è quello di Radoslav Kirilov. Il bulgaro nella vittoria c'entra come il cacio sui maccheroni. Suo il diagonale che piega Offredi – per il resto della serata tentacolare -, sue le accelerazioni che disorientano l'Albinoleffe disarcionandolo dalla sfida. Ma se la Cremo riesce a mettere le mani sul successo più importante dell'ultimo mese, lo deve anche alla capocciata di Jadid e a quel paio di interventi coraggiosi di Galli che congelano la balbettante riscossa dei padroni di casa.
Prova spartana, si diceva. Incardinata su un calcio essenziale: copertura degli spazi per lasciare senza ossigeno gli ex Momentè e Silva Reis (meglio il primo, al tirar delle somme) e costante ricerca della profondità, dove Kirilov fa per tre e Ciccone si danna l'anima per non far rimpiangere Di Francesco.
All'Albinoleffe è concesso solo un quarto d'ora abbondante di vanagloria, poi il centrocampo prende le misure agli orobici, incartati nel loro stesso rombo: improduttivo (Bentley appare afasico nel ruolo di vertice alto). La partita scivola così nel verso studiato a tavolino da Giampaolo con Favalli che anima la catena di sinistra, dando appoggi sicuri a Moroni e Kirilov. La prima pallagol rimane incompiuta ma nasce da una sua progressione. È in mancina che la Cremo azzecca le mosse giuste per dare scacco all'Albinoleffe, sfruttando anche il gioco di sponda di Brighenti: generoso, efficace ma ingenuo nel rimediare quel doppio cartellino giallo che gli costerà il derby con il Mantova.
Le cose non sempre girano per il verso giusto a destra dove lo stato di emergenza si fa sentire. Alessandro Marchi spostato sulla linea dei terzini, il brasiliano Finazzi prelevato in settimana dal Grosseto e immediatamente arruolato alla causa, Ciccone alla seconda maglia da titolare nella sua giovane storia hanno bisogno di tempo per sincronizzare i meccanismi. A suonare la carica è Castellini. Il suo colpo di testa, respinto da Offredi, è lo spartiacque verso la vittoria. Da quel momento in avanti la Cremonese guadagna metri e spanne in sicurezza, schiacciando l'Albinoleffe. Il vantaggio arriva per inerzia con l'assolo di Kirilov che cancella un contropiede in superiorità numerica cestinato da Brighenti pochi istanti prima. Il monologo non si inceppa almeno fino al riposo, con i padroni di casa che restano aggrappati alla speranza solo grazie al proprio portiere. Nella ripresa l'ingresso di Pesenti e Aurelio aumenta il peso dell'attacco bluceleste, ma ai due è concesso poco nulla. Il raddoppio di Jadid legittima il predominio della Cremo che non è messo in discussione neppure dopo l'espulsione di Brighenti. Due gol, tre punti, una boccata d'ossigeno. Giusto quanto serve per arrivare con i nervi distesi all'appuntamento con il Mantova.
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