ai grigiorossi
E quel pallonetto è da top ten
Che Cremo, ragazzi. Elegante, dinamica, sfrontata. Più forte del buio che improvvisamente cala sullo Zini. Un attimo lungo un'eternità, che va dal pasticcio collettivo trasformato in gol della speranza da Fischnaller in coda al primo tempo fino al pallone scodellato in fondo al sacco da Marras ad inizio ripresa. Imprevisti indesiderati, come i temporali d'agosto che ti sorprendono senza ombrello.
Incidenti di percorso che i grigiorossi sanno però scrollarsi dalle spalle senza troppi indugi. Perché questa Cremo che piega il SudTirol è squadra che si lascia scivolare addosso le difficoltà per superare un altro esame. Forse non quello della definitiva maturità, ma certo qualcosa di simile.
Il 3-2 col quale la squadra di Montorfano macera le ambizioni degli ospiti è un'antologia di contenuti. Se fino a ieri Brighenti e compagni non erano riusciti a trovare la via del gol nelle gare casalinghe, proprio contro l'undici che lo scorso anno contese fino all'ultimo la promozione in B alla Pro Vercelli riescono a centrare il bersaglio a ripetizione, concedendosi il lusso di fallire un altro consistente numero di pallegol.
Occasioni germogliate attraverso un gioco ragionato e arioso che ha in Jadid il suo profeta indiscusso. Con quei piedi il centrocampista può permettersi tutto. Anche una gol – il secondo della serata – che entra di diritto nella top ten dell'ultimo ventennio grigiorosso. La sua parabola morbida sorvola il traffico dell'area e la mano di Melgrati che graffia la traversa, cesellando il sette. Un colpo di biliardo che si sistema un gradino sotto il picaresco pallonetto lasciato partire dall'Alviero al Rigamonti e la foglia morta di Nicoletti che tolse per qualche istante il respiro alla Milano rossonera.
Ma quelli sono reperti del passato, roba da museo del calcio.
Jadid è il presente di una Cremo dalle potenzialità acerbe ma sempre più definite. Per la prima volta non è stato 4-3-3 iniziale. Vuoi per le assenze forzate dei due esterni d'attacco scelti da Montorfano in questo avvio di stagione – Kirilov e Di Francesco – vuoi perché al tecnico correva l'obbligo di sperimentare soluzioni offensive diverse per ritrovare la strada del gol. Allora via libera al trequartista. Messetti si schiera a mezza strada fra centrocampo e attacco e Brighenti trova in Mattia Marchi la spalla che andava cercando. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. La gara è un monologo grigiorosso che va ben oltre i tre gol realizzati. Favalli scodella in area quantità industriali di palloni, Palermo, accanto a Jadid, vive una seconda giovinezza, Ale Marchi ritrova il gusto delle incursioni smarrite a Novara. Il SudTirol non riesce a drenare le avanzate della Cremo. E quando replica riesce a pungere solo con la velocità di Marras e Fischnaller. Non pervenuto Campo. I grigiorossi rompono il ghiaccio sull'asse Favalli-Jadid e poi decollano. Messetti, timido nel primo quarto d'ora, prende coraggio e diventa il valore aggiunto. Tutto fila liscio anche grazie a Bassoli e Giorgi che offrono raddoppi preziosi agli esterni (scatenato Favalli, giudizioso ed efficace Marongiu).
La rete annullata a Fischnaller per fuorigioco di fatto segna il risveglio ospite. Ma solo un'uscita non perfetta di Battaiola e un errore di Favalli spianano la strada al recupero altoatesino. Improvviso ed imprevedibile. L'uno-due firmato Fischnaller-Marras a cavallo del riposo potrebbe disarcionare i grigiorossi dall'incontro. Che invece ritrovano il bandolo della matassa e sfruttando la superiorità numerica (espulso Martin), riprendono con merito il comando. Brighenti inventa un gol dei suoi. Un capolavoro balistico dal limite preparato con cura: controllo di sinistro, difesa del pallone col corpo, sassata di destro infilata di rabbia e giustezza nell'angolino lontano. Cose che solo un centravanti sa fare. Rastelli cerca di ridare fiducia ai suoi inserendo Chinellato, ma stavolta la partita non cambia senso di marcia. La Cremo non offre altre sbavature. Dal mazzo Montorfano pesca anche Ciccone, altro esordiente. L'attaccante si presenta con una giocata che lascia di stucco gli avversari e la sua presenza promette l'apertura di ulteriori scenari sul fronte offensivo.
Il 3-2, a conti fatti, sta strettissimo a questa Cremo che miscela entusiasmo, determinazione e sprazzi di talento. Ancora verde, ma dall'aroma intenso.
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