Ray manaj pronto a prendersi la Cremo
«Sono ambizioso, ma senza esagerare»
L’appuntamento è fissato per la fine dell’allenamento, ma Rei Manaj, con una fasciatura che gli stringe una borsa del ghiaccio alla coscia, arriva mentre i compagni stanno ancora lavorando. Problema muscolare al flessore della gamba destra.
Insomma, ma quando arriva l’ora di Manaj? «Arriva arriva, la stagione è ancora lunga e al massimo per questo guaio salterò una partita». Sorride con l’ottimismo dei suoi diciassette anni, intanto fino all’ultimo proverà a non saltare nemmeno quella. Rei non è tipo che ama aspettare: il più giovane in prima squadra, il più giovane in gol, in Nazionale in meno di sei mesi è passato dalla Under17 alla Under 21 (ma non ci andrà prima di giugno, promesso) e l’infortunio di Brighenti ha probabilmente anticipato il momento delle responsabilità. «Mi spiace molto per l’infortunio di Andrea – si fa serio – anche perché io il posto me lo voglio guadagnare, non spero certo che un compagno si infortuni per giocare. Responsabilità? Certo, se so di essere io la prima scelta non devo sbagliare nulla».
Più minuti, meno margine d’errore.
«Quando un giocatore entra a partita in corso si fa fatica a vedere la sua vera bravura, perché devi entrare in una partita che fino a quel momento hai solo guardato. Se invece sai di dover iniziare dall’inizio è tutta tua. Non è un caso se quest’anno le mie migliori partite sono state le tre in cui sono partito dall’inizio».
Come si guadagna, a 17 anni, il rispetto dei compagni più esperti?
«Il ho un carattere particolare. All’inizio chi non mi conosce può pensare che faccia il fenomeno o che sia arrogante. Ma poi mi so fare voler bene. Non ho mai avuto un problema con un compagno».
E il rispetto degli avversari in campo, invece? Sei uno che dà battaglia.
«In campo è sempre battaglia, non è che piace a me. E’ così. Quando giochi devi dimostrare quanto vali. Se non dimostri niente nessuno ha paura di te. Spesso i difensori vedono che sono giovane e mi provocano, ma se cadi in queste piccole cose non diventerai mai nessuno. A proposito, questa settimana Sales ha preso tre giornate di squalifica per una gomitata. E pensare che allo Zini l’arbitro aveva espulso me...»
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