tra i massimi esperti dell'Olocausto
Riusciamo a contattarlo mentre è a Roma dove, per la Fondazione Museo della Shoah, sta curando il catalogo de “L’Inferno Nazista”, una mostra sull’Aktion Reinhard, vale a dire «la denominazione utilizzata dai nazisti per indicare il progetto di sterminio degli ebrei, soprattutto polacchi, in campi della morte appositamente costruiti all’interno del Governatorato Generale: Belzec, Sobibor e Treblinka. Una mostra nel “cuore della Shoah” all’interno di quei campi della morte che hanno fatto più vittime di tutti». Marcello Pezzetti, storico, è considerato tra i massimi esperti della Shoah. Anni di studio e ricerche, di sopralluoghi, di scoperte e di testimonianze raccolte - «ma tante cose ancora - dice - meritano di essere approfondite». Anni durante i quali ha incontrato e frequentato diversi ebrei, scampati all’orrore della Shoah; con alcuni dei quali è nato un rapporto di «reciproca empatia». Storie durissime e che proprio per questo è necessario continuare a raccontare.
Come quella di Shlomo Venezia. La sua storia viene ripercorsa in un docu-film scritto dallo stesso Pezzetti (anche voce narrante) che andrà in onda oggi, 27 gennaio - Giornata della Memoria - su Rai 1 in seconda serata.
O come quella delle sorelle Tatiana e Andra Bucci, deportate ancora bambine e sopravvissute al campo di concentramento di Auschwitz. Con Tatiana Bucci, Pezzetti affronterà il tema dei “Costruttori di memoria” durante l’incontro fissato per il 6 febbraio (ore 21) nella Sala Alessandrini di Crema. Città con la quale Pezzetti ha un rapporto privilegiato - «il mio ambiente naturale è quello cremasco. A Crema ho frequentato il liceo, lì conservo ancora cari amici», racconta - anche ora che si divide tra la Germania e Roma.
Professor Pezzetti, partiamo da “Il respiro di Shlomo”, di cui è anche autore...
«Il docu-film, diretto da Ruggero Gabbai, racconta la storia di Shlomo Venezia (1923-2012) e del Sonderkommando di Auschwitz, di cui aveva fatto parte. Cos’erano i Sonderkommando? Ad Auschwitz e anche negli altri campi della morte i nazisti avevano creato delle squadre, composte dagli stessi ebrei, alle quali era riservato il compito di lavorare all’interno delle strutture di sterminio e quindi nelle camere a gas, nei forni crematori, nelle fosse comuni.... Pochissimi sono stati i sopravvissuti a questo incarico, nemmeno una settantina (dei circa 900 e probabilmente furono molti di più), ma solo pochissimi, circa 6 o 7, hanno parlato....
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