"Al presidente di Granarolo Gianpiero Calzolari ho ribadito questa mattina che è mia intenzione chiedere al Ministero delle Politiche agricole, nella riunione di giovedì prossimo, che si faccia carico, nell'ambito delle assegnazioni del Piano operativo nazionale sulle assicurazioni, di individuare una cifra cospicua per fronteggiare il rischio delle oscillazioni del prezzo del latte". Così l'assessore all'Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava ritorna sul tema delle assicurazioni per tutelare gli allevatori contro la volatilità all'interno del comparto lattiero caseario.
STRUMENTO CHE FUNZIONA - Uno strumento che era stato suggerito dall'assessore lombardo ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali agricole a più riprese e che già lo scorso settembre, a due mesi dallo stallo delle trattative sul prezzo del latte (la cui validità è terminata il 30 giugno 2014), aveva trovato la piena condivisione del mondo agricolo. Il modello, peraltro, è stato adottato anche negli Stati Uniti, con notevole successo.
RISORSE DELLE REGIONI - "Le risorse all'interno del Piano operativo nazionale ammontano a 1,680 miliardi di euro - afferma Fava - ed è utile ricordare che sono soldi che spettano alle Regioni e che sono trattenuti a livello statale proprio per far fronte a calamità e situazioni impreviste a danno del sistema agricolo, all'interno delle quali anche il crollo del prezzo del latte non può non essere annoverato". Il Pon, in particolare, "dovrebbe intervenire a parziale copertura delle polizze assicurative".
CHIUSURA STALLE - La visita di questa mattina alla sede centrale di Granarolo a Bologna rappresenta la volontà dell'assessore Fava di coinvolgere direttamente la grande cooperativa, che ha sempre tutelato la filiera zootecnica di riferimento attraverso il prezzo del latte, nell'individuazione di strumenti di salvaguardia del reddito degli allevatori. "Se non si raggiungerà un'intesa, - ammonisce Fava - saranno a forte rischio di chiusura molte stalle della Lombardia e del Nord, con grave pregiudizio a tutta la filiera".
AZIENDA LOMBARDA - "Per quanto la sede storica dell'azienda sia in Emilia - aggiunge l'assessore - considero Granarolo un'azienda prevalentemente lombarda, dal momento che oltre il 50 per cento del latte proviene dalle stalle del nostro territorio e che Granarolo ha i due più grandi impianti in Lombardia, a Pasturago e a Usmate Velate".
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