Utile netto consolidato +28,1% a/a a 128,5 milioni di euro;
Prestiti +4,3% a/a (sistema -2,3% a/a(1)), stock impieghi +20% settembre 2009 – settembre 2014(2). Nuovi mutui per 503 milioni di euro (+43% a/a);
Raccolta complessiva(3) +14,5% a/a a 61.316 milioni di euro, raccolta gestita +19,8% a/a a 20.311 milioni di euro, raccolta assicurativa +40,3% a/a a 4.228 milioni di euro;
Investimenti per supportare gli ambiziosi obiettivi di crescita: 187 assunzioni(4) da inizio anno, 72,8% sotto i 30 anni (con una crescita dell’organico del 2% dall’inizio dell’anno) e focus su tecnologia e processi commerciali. Partito a settembre piano per l’inserimento di 100 giovani under 30 entro fine 2015;
CET 1 ratio a 11,29% Basilea 3 phased in; 11,37% Basilea 3 fully phased;
Comprehensive assessment BCE del 26 ottobre: confermata solidità patrimoniale del Gruppo Credem ai primi posti del sistema senza aumenti di capitale negli ultimi cinque anni. AQR adjusted CET1 ratio a 10,86% (eccedenza di capitale di 463 milioni di euro), CET1 ratio dopo applicazione stress test a 10,91% in scenario “base” (eccedenza di capitale di 480 milioni di euro) ed a 8,89% in scenario “avverso” (migliore banca italiana) con eccedenza di capitale di 599 milioni di euro;
Nuove iniziative di sostegno all’economia nazionale ed al territorio: attivata a settembre “Grancassa”, plafond di circa 1,5 miliardi di euro di finanziamenti predeliberati per le PMI già clienti della banca destinatarie dell’iniziativa e che ne faranno richiesta; ad ottobre stanziati 50 mln euro di prestiti per privati ed imprese colpite da alluvione in centro-nord Italia e 130 milioni di euro di finanziamenti dedicati alle imprese agroalimentari.
“Gli ottimi risultati dei primi nove mesi dell’anno, con i principali aggregati sia economici sia patrimoniali in costante crescita, ed il positivo esito della valutazione della BCE sulla qualità del nostro attivo ci incoraggiano a continuare anche in futuro la nostra strategia di ambiziosa crescita per linee interne”, ha commentato Adolfo Bizzocchi, direttore generale di Credem. “Il riconoscimento a livello internazionale della solidità patrimoniale del Gruppo che non ha effettuato aumenti di capitale negli ultimi cinque anni”, ha proseguito Bizzocchi, “è un motivo di profondo orgoglio per tutta l’organizzazione poiché ci pone tra i primissimi operatori in Italia ed è garanzia per i clienti e gli altri stakeholder. Negli ultimi cinque anni i nostri impieghi, in valore assoluto, sono cresciuti di oltre 20% e vogliamo continuare a fare la nostra parte nei prossimi anni nel sostenere il tessuto economico e le famiglie mantenendo la qualità del nostro attivo e la solidità patrimoniale”, ha concluso Bizzocchi.
Il Consiglio di Amministrazione di Credem, presieduto da Giorgio Ferrari, ha approvato i risultati individuali e consolidati al 30 settembre 2014.
Nei primi nove mesi dell’anno il Gruppo Credem ha proseguito nell’ambizioso piano di sviluppo per linee interne basato sull’incremento delle quote di mercato, sul sostegno all’economia reale con prestiti a famiglie ed imprese e sugli investimenti per la crescita con focus sulle risorse umane e sulla tecnologia.
In particolare, a fine settembre il Gruppo registra un utile netto consolidato in crescita del 28,1% a/a a 128,5 milioni di euro; prestiti in progresso del 4,3% a/a (rispetto ad un sistema in contrazione del 2,3%(1) nello stesso periodo) con il rapporto tra sofferenze ed impieghi a 1,68%; raccolta complessiva in progresso del 14,5% a/a con un significativo contributo dalla componente gestita (+19,8% a/a) ed assicurativa (+40,3% a/a). I costi sono in crescita (+6,2% a/a) in linea con la strategia di sviluppo e con gli importanti investimenti effettuati nel potenziamento dell’organico (187 assunzioni da inizio anno(4)). La solidità patrimoniale del Gruppo è confermata da un CET1 ratio pari a 11,29% (Basilea 3 phased-in).
Risultati economici consolidati
Il margine di intermediazione registra un trend di crescita pari al 9,5% a/a e si attesta a 807,2 milioni di euro rispetto a 737,2 milioni di euro a fine settembre 2013.
Il margine finanziario(5) si attesta a 371,4 milioni di euro, +7,7% rispetto a 345 milioni di euro dello stesso periodo del 2013 ed è stato influenzato positivamente dalla minore onerosità delle fonti di finanziamento e dai maggiori volumi medi di raccolta.
Il margine servizi(6)(7) è in progresso dell’11,1% a/a a 435,8 milioni di euro rispetto a 392,2 milioni di euro a fine settembre 2013. Nel dettaglio, sono in progresso tutti gli aggregati: commissioni nette +6,8% a/a (commissioni da gestione ed intermediazione +16,3% a/a, commissioni da servizi bancari -3% a/a per l’applicazione di più competitive condizioni nell’ambito dei ricavi connessi ai conti correnti ed alle cosiddette commissioni di istruttoria veloce); componente trading in titoli, cambi e derivati +30% a/a; margine di intermediazione ramo assicurativo +32,9% a/a.
I costi operativi(7) sono pari a 487,7 milioni di euro rispetto a 459,4 milioni di euro nei primi nove mesi del 2013, +6,2% a/a in linea con la strategia di sviluppo del Gruppo ed in particolare per la revisione ed il potenziamento delle reti distributive e dell’organico, l’attivazione di specifiche iniziative finalizzate allo sviluppo commerciale e la crescente attività progettuale di carattere normativo. Nel dettaglio le spese amministrative ammontano a 153,6 milioni di euro (+7% rispetto a fine settembre 2013). Le spese per il personale sono pari a 334,1 milioni di euro (+5,8% a/a).
Il cost/income(8) è pari a 60,4% in contrazione sia rispetto al 62,3% di fine settembre 2013 sia rispetto al 61,6% di fine 2013.
Il risultato lordo di gestione si attesta a 319,5 milioni di euro, +15% rispetto a 277,8 milioni di euro dello stesso periodo del 2013. Gli ammortamenti sono pari a 28,8 milioni di euro rispetto a 25,8 milioni di euro nei primi nove mesi 2013 (+11,6% a/a).
Il risultato operativo è in crescita del 15,4% a/a e si attesta a 290,7 milioni di euro rispetto a 252 milioni di euro nello stesso periodo del 2013.
Gli accantonamenti per rischi ed oneri ammontano a 4,9 milioni di euro (9,1 milioni di euro a fine settembre 2013). Le rettifiche nette di valore su crediti si attestano a 77,9 milioni di euro (+12,4% rispetto a 69,3 milioni di euro nei nove mesi 2013) anche a seguito della scelta di adeguare i meccanismi di svalutazione su base collettiva, tenuto conto degli spunti emersi dal Comprehensive Assessment condotto dalla BCE.
Il saldo delle componenti straordinarie è pari a -0,4 milioni di euro (-1,2 milioni di euro a fine settembre 2013).
L’utile ante imposte risulta pari a 207,5 milioni di euro, +20,4% rispetto a 172,4 milioni di euro nello stesso periodo del 2013.
Le imposte sul reddito sono pari a 79 milioni di euro (+9,6% rispetto a 72,1 milioni di euro a fine settembre 2013).
L’utile netto consolidato è pari a 128,5 milioni di euro, +28,1% rispetto a 100,3 milioni di euro nei primi nove mesi del 2013.
Aggregati patrimoniali consolidati(3)
La raccolta complessiva da clientela a fine settembre 2014 è pari a 52.855 milioni di euro, in crescita dell’11,8% rispetto a 47.258 milioni di euro nello stesso periodo del 2013. La raccolta complessiva si attesta a 61.316 milioni di euro, +14,5% a/a rispetto a 53.572 a fine settembre 2013.
La raccolta diretta da clientela è pari a 17.118 milioni di euro, +0,8% rispetto a 16.981 milioni di euro a fine settembre 2013. La raccolta diretta complessiva è pari a 18.484 milioni di euro, +2,1% rispetto a 18.112 milioni di euro nei primi nove mesi del 2013. I depositi sono in crescita a 14.405 milioni di euro, +4,9% a/a rispetto a 13.734 milioni di euro nello stesso periodo del 2013. Il comparto obbligazionario e subordinati è invece pari a 4.079 milioni di euro (4.378 milioni di euro a fine settembre 2013).
La raccolta assicurativa si attesta a 4.228 milioni di euro, +40,3% rispetto a 3.014 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente.
La raccolta indiretta da clientela è pari a 31.509 milioni di euro, +15,6% rispetto a 27.263 milioni di euro a fine settembre 2013. La raccolta indiretta complessiva è pari a 38.604 milioni di euro rispetto a 32.446 milioni di euro nei primi nove mesi del 2013, +19% a/a. Nel dettaglio, la raccolta gestita si attesta a 20.311 milioni di euro, +19,8% rispetto a 16.953 milioni di euro nello stesso periodo dell’anno precedente; nello specifico le gestioni patrimoniali ammontano a 4.450 milioni di euro (+22,1% a/a) e i fondi comuni di investimento e Sicav sono pari a 9.307 milioni di euro (+17,1% a/a).
Gli impieghi alla clientela, al netto dei PCT con controparti centrali, sono in crescita del 4,3% a/a (vs -2,3% a/a a livello di sistema(1)) e si attestano a 20.107 milioni di euro (20.275 milioni di euro compresi i PCT con controparti centrali) rispetto a 19.269 milioni di euro nei primi nove mesi del 2013 con costante attenzione alla qualità del portafoglio. Nel dettaglio i mutui ipotecari alle famiglie registrano flussi erogati pari a 503 milioni di euro (+43% a/a) e consistenze per 6.161 milioni di euro, sostanzialmente invariate a/a.
Le sofferenze nette su impieghi si attestano a 1,68% (rispetto a 1,63% nello stesso periodo del 2013) dato significativamente inferiore rispetto al sistema. La percentuale di copertura delle sofferenze è del 59,1% (55,3% a fine settembre 2013). I crediti problematici totali netti sono pari a 810,2 milioni di euro (798,5 milioni di euro a fine settembre 2013).
Il Common Equity Tier 1 ratio è pari a 11,29% Basilea 3 phased in (10% a settembre 2013 - Basilea 2). Il CET 1 ratio Basilea 3 fully phased è pari a 11,37%. Il Total capital ratio (Basilea 3 phased in) è pari a 13,65% (fully phased 13,78%).
A fine settembre 2014 la struttura distributiva del Gruppo si articolava in 636 tra filiali, centri imprese e negozi finanziari. I dipendenti erano 5.729, i promotori finanziari con mandato 795, 271 gli agenti finanziari Creacasa e 116 gli agenti finanziari specializzati nella cessione del quinto.
Evoluzione prevedibile della gestione
Si prevede per il gruppo un andamento lineare per quanto riguarda le componenti stabili dei ricavi, sia di natura finanziaria sia commissionale, fatti salvi gli effetti connessi alle variazioni dei volumi commerciali ed al recente calo dei tassi di mercato. A tale tendenza si associano elementi di discontinuità, come il più moderato ed incerto contributo dell’area finanza in condizioni di mercato relativamente stabili e l’incidenza del rischio creditizio che potrà assumere livelli ancora significativi per la fragilità dell’economia. Si confermerà infine, in controtendenza rispetto al sistema ancora improntato alla razionalizzazione, il livello di spesa registrato nei primi nove mesi dell’anno finalizzato al supporto della crescita commerciale in corso ed al potenziamento dei presidi organizzativi anche alla luce dei sempre più complessi aspetti normativi.
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