Il punto di vista del Presidente di Aem Franco Albertoni
Il consiglio comunale di Cremona, aderendo alle raccomandazioni della commissione europea e della Regione Lombardia, ha votato con 34 voti a favore su 35 e un solo astenuto, Giancarlo Schifano dell’Idv, la delibera che segna l’impegno del Comune ad adoperarsi per la riduzione dei rifiuti, il riuso dei materiali e la raccolta differenziata spinta, in modo da superare l’utilizzo dell’inceneritore. Una rivoluzione su cui, però, esistono dubbi. Abbiamo sentito nel merito il presidente di Aem Franco Albertoni.
Presidente Albertoni, qual è la sua opinione sulla ventilata chiusura del termovalorizzatore?
Non ho alcuna opinione in merito, perché il documento del Consiglio non parla affatto di chiusura del termovalorizzatore. Sono invece d’accordo con le linee programmatiche del documento: un miglioramento della raccolta differenziata e la non implementazione dei volumi di rifiuti destinati al termovalorizzatore.
Nelle dichiarazioni successive si è però parlato di chiusura. Bordi non sa dire tra quanto, ma l’ipotesi è stata fatta…
Le dichiarazione successive non fanno parte del documento approvato. In fin dei conti è stata recepita una delibera della Regione che poi fa seguito a indicazioni di Bruxelles. Ma il documento della Regione bisogna leggerlo bene. Non si parla di chiusura degli impianti esistenti.
Nel caso, però, avrebbe effetti sul teleriscaldamento…
Ragioniamo pure come ipotesi. Il teleriscaldamento dipende in buona parte dal termovalorizzatore. Al 100 per 100 in estate e in una percentuale superiore al 50, dico con approssimazione, nella stagione fredda. Ci sarebbero alternative? Sì, bisogna studiare un altro tipo di impianto. Comunque abbiamo una centrale di co-generazione grande, alcune più piccole e una centrale di biomassa. L’alternativa sarebbe pertanto da studiare, ma non mi pare un’esigenza nel breve periodo.
Il documento del consiglio chiede anche di studiare metodi alternativi rispetto all’incenerimento del rifiuto e al suo conferimento in discarica…
Lo studio è continuo in questo campo. Vede, anche il termovalorizzatore, non funziona come 15 anni fa, ma è soggetto a continue modifiche che ne migliorano l’efficienza e l’impatto ambientale. Poi, bisogna intendersi sugli obiettivi. Vent’anni fa l’Europa ci diceva già di utilizzare l’auto elettrica. Adesso saremo al 5% di utilizzo, può darsi che in un futuro non lontano si arrivi al 50%. Bisogna però vedere quante risorse si investiranno in questo obiettivo.
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