e Pari opportunità di Regione Lombardia: «Riuscire a sostenere chi cura valorizza il sistema e la vita di ogni cittadino»
Torna alle deleghe su cui si era misurata dal novembre scorso, prendendo il testimone da Alessandra Locatelli eletta ministro, fino al febbraio di quest’anno, coinciso con il fine mandato regionale e le nuove elezioni. Elena Lucchini, già parlamentare dal 2018 al 2022, si è rimessa al timone di un settore delicato delicato e decisivo: Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità. Eletta alle ultime regionali con 7.680 preferenze (circoscrizione Pavia), è stata (ri)chiamata dal governatore Attilio Fontana a sedere nella propria squadra di giunta. In questa lunga intervista, risponde alle nostre domande su alcuni dei principali nodi che attraversano il suo assessorato: caregiver, assistenti familiari e misure a sostegno del “Dopo di noi”.
Assessore Lucchini, il primo luogo di assistenza per anziani e disabili è la famiglia. La figura del caregiver nasce qui: è la persona che, per scelta volontaria, assiste e si prende cura di un parente non autosufficiente. Partiamo da una fotografia di questo supporto essenziale: quanti sono, in Lombardia, i caregiver?
«Ogni cittadino lombardo è stato, è, o potrà essere un caregiver familiare. In un recente Report di Over (Osservatorio vulnerabilità e resilienza), nato dall’Alleanza tra le Acli della Lombardia e gli enti di ricerca sociale, si stima che nella nostra regione i caregiver siano almeno 380mila. In realtà, il numero è sottostimato perchè non c’è un dato ufficiale, anche perché il lavoro di cura domiciliare è un’azione che, il più delle volte, si svolge nell’ombra, senza alcun riconoscimento. E già queste due condizioni potrebbero spingere il caregiver familiare verso una dimensione di oblio - “non so più chi sono” - e di disperazione - “sono solo a portare tutto questo” “quanto durerà?” “non ne uscirò mai” -. È dunque fondamentale riconoscere il caregiver familiare, il suo ruolo, la sua funzione di cura intesa in tutte le sue sfumature: la cura della persona, delle relazioni e degli affetti. È necessario che il caregiver passi da una dimensione “privata” ad una dimensione di riconoscimento sociale e (...)».
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