Lunedì 17 aprile, in occasione dell’evento promosso dai Giovani Industriali di Cremona, era al fianco di Matteo Renzi. L’On. Maria Chiara Gadda, ingegnere gestionale, coordinatrice regionale in Lombardia di Italia Viva, vice presidente della XIII commissione Agricoltura e prima firmataria della legge 166/16 cosiddetta antispreco, crede che la politica, a livello nazionale, ma anche in Europa, debba cambiare passo per riuscire ad affrontare le enormi sfide che abbiamo di fronte. In questa intervista ci spiega che cosa c’è alla base del progetto promosso da Matteo Renzi e perché la rottura con Calenda non rappresenta una battuta d’arresto.
On. Gadda, in questi giorni il Senatore Renzi ha esortato i militanti di Italia Viva e Azione a continuare a lavorare assieme perché, nonostante tutto, sui contenuti c’è unità e identità di vedute. Che cosa ne pensa?
«C’è una certezza. Nel momento in cui a destra così come a sinistra i partiti vanno verso posizioni più estreme e populiste, questo significa che al centro esiste uno spazio politico molto importante che noi come Italia Viva vogliamo interpretare. È possibile farlo dando, soprattutto alle giovani generazioni, un sogno in grado di dare prospettiva al Paese e la concretezza di dare risposte per l’oggi in grado di incidere nella vita quotidiana delle persone. Lavoro, salute e qualità della vita, infrastrutture efficienti, giustizia giusta, fisco a sostegno di famiglie e imprese, transizione energetica e ambientale in grado di coniugare sostenibilità ambientale, economica e sociale, contrasto all’inverno demografico. Queste sono le sfide vere, che non possono essere affrontate con le ricette del passato...
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