Egregio direttore,
tornando a considerare la scarsa abitudine degli italiani di leggere troppo poco i libri ed i saggi di carattere storico, si dovrebbe rilevare anche la loro scarsa accoglienza del suggerimento che, quando si legge di storia, bisognerebbe avere accanto un atlante geografico. In questo caso si dice: occuparsi di geopolitica. Comunque, è sempre opportuno evitare di cadere nelle maglie ordite di professionisti dell’informazione i quali, sempre soggetti all’incubo del political correct, svolgono il compito di distogliere l’attenzione dei lettori dai fatti, possibili da verificare ma verificati con non curanza, dirigendola verso una vulgata propagandistica e preconfezionata che nulla ha da invidiare a quella, tanto irrisa, delle veline dei regimi autoritari e totalitari. Il suddetto accorgimento mi è tornato alla memoria leggendo un breve saggio di un politologo il quale riferisce d’interviste da lui fatte a due analisti stranieri che si occupano, da anni, degli accadimenti in Ucraina e dintorni dove si continua una guerra voluta dal perenne conflitto tra le attuali potenze di turno. E’ una guerra dove è preponderante il sacrificio di popoli che nulla possono fare se non pregare per la pace per continuare la loro esistenza. Dalle suddette interviste risulta veritiero ciò che S.S. Papa Francesco ha APERTAMENTE detto come si scrive sul quotidiano Avvenire-dialogando con un gruppo di religiosi della regione russa della Compagnia di Gesù ossia che sulla Ucraina si dicono soltanto un cumolo di menzogne. Praticamente, si darebbe contemporaneamente credito alle voci più improbabili e si tacerebbe sulle notizie vere ma scomode come, ad esempio, che i civili ucraini sono stati messi in pericolo dai loro difensori per l’installazione di basi militari in ospedali e scuole nonché dal lancio di contrattacchi da zone molto popolate come sarebbe accaduto in ben 19 villaggi e città per la maggior parte lontane dal fronte esponendole così ai bombardamenti nemici. Ciò, nonostante Amnesty lo abbia segnalato al ministero della difesa di Kiev. Considerate le suddette notizie, posso ammettere che, in quelle aree russe di confine, nulla di diverso stia accadendo rispetto a certi avvenimenti del passato come, ad esempio su ciò che avvenne in CRIMEA dal 1853 al 1856. Le grandi potenze di allora, Francia e Inghilterra erano alleate della Turchia contro le pretese dello zar di Russia. Poichè l’Austria era rimasta neutrale, la Francia chiese al Piemonte di partecipare al loro fianco con dei mercenari. Cavour invece subordinò la partecipazione del Piemonte nella veste di alleato. Accettato il suo volere nel 1855 inviò in Crimea 15.000 soldati con 36 cannoni agli ordini del gen. Alfonso Cadorna che vi morì con 2.200 soldati piemontesi. Il Piemote ne trasse vantaggi, rispetto all’Austria, per la costruzione del Regno d’Italia, la quale OGGI, è con l’Europa nella NATO legata alla potenza d’oltre oceano. Sarebbe bene far capire a TUTTI, a proposito di questo, che non siamo e non vorremo essere dei mercenari bensì Alleati e soltanto per la PACE.
<+S SEGUE>Claudio Fedeli
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