La fiammata inflazionistica, causata dall’impennata del costo delle materie prime e dell’energia, sta tenendo le imprese con il fiato sospeso. Iniziata alcuni mesi fa per effetto della ripresa globale dell’economia, è stata acuita dalla recente crisi fra Russia e Ucraina. La guerra ha già determinato alcuni importanti effetti a livello economico, a causa delle sanzioni imposte alla Russia all’Occidente a cui sono seguite altre contromusure assunte Mosca, in una escalation non “solo” militare che rischia di danneggiare moltissimi settori e di frenare la ripresa iniziata nel 2021. Di tutto questo abbiamo parlato con Serena Ruggeri, vicepresidente dell’Associazione Industriali di Cremona.
Dottoressa Ruggeri, questi giorni la notizia che in Italia l’inflazione ha raggiunto i massimi dal 1996. Un fenomeno, peraltro, non solo italiano, ma anche europeo e mondiale. Quali sono le cause di questa situazione?
«A fine dicembre l’inflazione si era attestata attorno al 3,9% su base annua ed era, fra l’altro, una delle più basse a livello europeo, anche se più alta rispetto a quanto era accaduto negli ultimi anni. Effettivamente, nell’ultimo decennio non si parlava quasi più di inflazione. Tutti gli economisti e le banche centrali pensavano a una fiammata temporanea, un fenomeno passeggero che potesse effettivamente risolversi con l’inizio dell’anno perchè ricollegato alla domanda crescente che si era verificata dopo la pandemia. Sembrava, quindi, un fenomeno quasi normale che, tuttavia, ha iniziato a preoccupare, e non poco, perchè l’aumento del prezzo dell’energia e delle materie prime che abbiamo iniziato a vedere alla fine dell’ultima parte del 2021, aveva iniziato a creare qualche tensione nelle aziende. L’impatto dell’energia, infatti, ha fatto schizzare il peso della componente energetica, che si attestava attorno al 10/15%, fino al 50%, dando enormi preoccupazioni a tutti noi, perchè quando all’inizio dell’anno, si è visto che questa componente energetica, insieme all’aumento del prezzo delle materie prime, aumentava sempre di più, ci si è preoccupati del fatto che si potesse entrare in un vortice da cui, poi, sarebbe stato molto difficile uscire...
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