Consegnate i giorni scorsi le prime cinquanta confezioni di Molnupinavir alla Farmacia dell’ASST di Cremona diretta da Andrea Machiavelli. Si tratta del nuovo farmaco antivirale contro il Covid-19 il cui nome commerciale è Lagevrio.
«La nuova pillola anti-Covid, approvata lo scorso 22 dicembre dall'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), sarà impiegata su pazienti selezionati, individuati precocemente anche con la collaborazione di Medici di medicina generale e dai medici USCA e indirizzati per valutazione clinica e prescrizione alla UO di Malattie Infettive diretta da Angelo Pan – spiega Machiavelli. Il medicinale dovrebbe prevenire oltre il 30% dei casi gravi e quindi dei ricoveri tra coloro che risultano positivi al virus: questo però nel caso in cui il farmaco venga assunto a distanza ravvicinata – entro cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi».
Come funziona il nuovo farmaco?
«Il Molnupiravir produce sostanzialmente alterazioni del materiale genetico (Rna) del virus durante la replicazione in modo da renderlo incapace di moltiplicarsi. Tecnicamente – continua Machiavelli si sostituisce ai nucleosidi, i "mattoncini" che compongono il filamento di RNA virale, comportando un accumulo di errori nella trascrizione della catena in fase di replicazione. Questo produce un meccanismo d'azione noto come catastrofe dell'errore virale».
Per quale tipologia di pazienti è indicato?
«Il farmaco è indicato al trattamento di soggetti con malattia lieve-moderata, di recente insorgenza, che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e presentano almeno un fattore di rischio associato all'evoluzione verso forme severe di Covid-19. La durata del trattamento è di cinque giorni (la confezione da 40 capsule/200mg copre il trattamento completo del singolo paziente)».
Come viene distribuito?
«Il nuovo farmaco viene distribuito dalla Struttura Commissariale alle Regioni, che a loro volta riforniscono gli Hub riconosciuti per lo stoccaggio e la dispensazione (ASST Sacco e ASST Spedali Civili di Brescia). Per Regione Lombardia si tratta di un sistema consolidato e già praticato per il Remdesivir – aggiunge Machiavelli- ma, data la necessità di disporre del medicinale in tempi brevissimi, viene nell'immediato concesso uno stoccaggio di 50 trattamenti per ogni struttura dotata di un reparto di Malattie Infettive, come la nostra ASST».
Chi lo prescrive?
«La prescrizione del Molnupiravir è soggetta a monitoraggio mediante la piattaforma AIFA: gli infettivologi (o i medici riconosciuti ed abilitati da Regione) dovranno inserire nel sito la prescrizione per ogni singolo paziente; successivamente la farmacia ospedaliera provvederà alla distribuzione della terapia all’unità operativa che ne fa richiesta o al paziente stesso se è in cura al domicilio – precisa Machiavelli. Questo processo è finalizzato a garantire l'appropriatezza d'uso e la scrupolosa tracciatura di ogni terapia erogata».
Cosa cambia da oggi nella prevenzione e cura del Covid-19?
«Per le persone considerate a rischio il Molnupiravir può offrire un'opportunità in più; è importante sottolineare che questo farmaco in nessun caso va considerato un'alternativa alla vaccinazione, che rimane l’unica vera arma a nostra disposizione per contrastare la pandemia.
Questo perché il trattamento farmacologico ha una efficacia relativa e una durata d'azione limitata (in pochi giorni viene metabolizzato e scompare dall'organismo); la vaccinazione invece agisce sul sistema immunitario che - dopo essere stato "istruito" - è in grado di difendersi autonomamente dalle forme gravi dell'infezione virale. Di contro – conclude Machiavelli - il Molnupiravir può risultare molto utile per quelle categorie di persone che non possono essere vaccinate o che non rispondono bene all'immunizzazione correndo il rischio di complicanze in caso di infezione da Covid-19».
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