Arrivato a Cremona da poco più di un anno, il Tenente Colonnello Giuliano Gerbo (45 anni), comandante provinciale dei Carabinieri di Cremona, è già perfettamente inserito nel tessuto istituzionale e sociale cittadino, dopo essere stato Comandante del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Torino. Una carriera lunga e articolata, che affonda le radici in una curiosità innata nei confronti delle forze armate.
«Nessuno della mia famiglia ha mai avuto tradizioni militari, tranne un nonno che ho conosciuto fino all’età di 18 anni e che fece carriera in aereonautica», racconta. «Ciò che mi ha portato a intraprendere questa strada è stata una curiosità nata sui libri di scuola. Studiando ho compreso come le Forze Armate furono una presenza costante nel processo che portò all’unificazione del Paese. Tra tutte, quella che più mi colpì fu l’Arma dei Carabinieri. In concomitanza, leggendo la rivista ufficiale “Il Carabiniere” che mio nonno riceveva da un amico, rimasi colpito da come questa forza armata non svolgesse solo compiti prettamente militari e da come fosse improntata a un servizio di pubblica utilità, soprattutto nei confronti della popolazione civile. Io, che da sempre svolgevo attività di volontariato in oratorio, trovai in questo una sorta di sintesi di quelle che erano le mie attitudini. Ma soprattutto una cosa capii subito: per fare questo lavoro serviva passione. Anche perché solo con una passione di fondo si può affrontare una vita che richiede comunque, sacrifici, che ho avuto chiari fin dall’inizio: una compressione delle libertà personali, una ferma disciplina di orari, studi, ecc.».
Qual è stato l’iter che ha seguito per accedere all’Arma?
«Premetto che, venendo io da un piccolo paese del Monferrato e non avendo avuto delle grandi occasioni per esplorare il mondo esterno, per me approcciarmi al concorso per entrare nell’Arma fu una scoperta...
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