Due visioni di partito diverse. Vedremo quale avrà la meglio
Giornalista cremasco, notissimo volto della Tv (fra l’altro è stato fra i fondatori del TG5 insieme a Enrico Mentana e ha diretto dalla nascita Sky TG 24, nda), nella primavera del 2018 è entrato in Parlamento sotto le insegne del MoVimento 5 Stelle, da cui è uscito lo scorso febbraio, pochi giorni prima delle dimissioni del Governo Conte 2 per fondare un nuovo partito, “Coraggio Italia”. Con Emilio Carelli, profondo conoscitore delle dinamiche interne al Movimento 5 Stelle, abbiamo analizzato la crisi dei pentastellati e il futuro della legislatura a pochi giorni dall’apertura del semestre bianco.
Onorevole Carelli, partiamo dal fatto politico più rilevante: come andrà a finire questo scontro?
«Direi che, nel Movimento 5 stelle, ci si è resi conto che, una frattura tra coloro che seguono Conte e i grillini, avrebbe danneggiato entrambi. L’ultimo dato dei sondaggi dice che, praticamente, il consenso elettorale si sarebbe diviso in due, circa l’8% a Grillo e l’8% a Conte. Entrambi hanno capito che la soluzione migliore è, comunque, mettere da parte l’orgoglio e trovare una mediazione. Diciamo che, la scelta dei due mediatori più importanti, Luigi Di Maio e Roberto Fico, darà a questi due politici, un peso ancora maggiore di prima».
Crede dunque possibile un accordo fra le due “fazioni” che si stanno confrontando?
«Sì, vedo come scenario più probabile una ricomposizione: si troverà un accordo, soprattutto sui punti più critici, che sono i compiti e i ruoli del capo politico, come gestire la comunicazione. Se si troverà una mediazione su questi due punti, io penso che si arriverà ad una soluzione e quindi il partito resterà unito».
Facciamo un passo indietro: da cosa è stata generata, a suo giudizio, questa contrapposizione tra Grillo e Conte?
«Questo scontro, a mio parere, è generato da due concetti diversi di formazione politica: uno, quello di Grillo, legato a un Movimento con poche regole, che si rifà ai valori iniziali, un soggetto politico non strutturato, che non vuole radicarsi più di tanto sul territorio e non vuole avere strutture...
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