L'afflusso di visitatori, nelle prime due serate di apertura, sembra molto buono. Eppure, il giorno prima dell’inaugurazione, alcune perplessità le aveva espresse Pierluigi Turconi, decano dei giostrai che vengono a Cremona. «È la nostra prima volta dopo la pandemia - spiega - e non abbiamo idea di come reagirà la gente. Speriamo che vengano in tanti, naturalmente. Ma qualche dubbio l’abbiamo». Turconi ha 75 anni e la sua famiglia lavora con le giostre da 5 generazioni. Diventerebbero forse 6, aggiunge, se il mio figlio di 45 anni si decidesse a sposarsi. Racconta: «Sono di Pavia perché sono nato in giugno e da sempre, in quel periodo, siamo a Pavia. Mio padre è nato a Genova, mia mamma ad Asti, ma in realtà viviamo sulle roulotte. In ottobre, quando abbiamo dovuto fermarci, eravamo a Perugia e ci siamo fermati là. Sono venuto due volte a Bergamo per fare il vaccino».
«Le giostre non ci sono tutte - spiega - perché quest’anno abbiamo un periodo molto corto. Prima del 15 non si poteva partire e al 27 giugno in molti saranno già altrove. Così, non tutti sono sicuri di ammortizzare i costi per l’installazione. Mancano, ad esempio, gli spettacolari Tronchi acquatici. Ma il nostra amico giostraio di Cecina, si sposta con 7 bilici e propone un’attrazione con alti costi di insediamento. Ha ritenuto che fosse troppo breve il tempo in cui potevamo stare a Cremona».
Ci saranno le bancarelle, sembra, ma non i fuochi d’artificio...
«Sì, perché veniamo da più di un anno di inattività e non abbiamo soldi da spendere. Di solito, il nostro contributo per i fuochi d’artificio era determinante, ma quest’anno non possiamo tirare fuori 14 mila euro. Proprio non ce la facciamo. Per i ristori ci avranno dato 2 mila euro in 8 mesi. È andata meglio ai lavoratori del circo: sa, loro hanno gli animali e hanno potuto avere qualche soldo in più. Devo dire che un’agevolazione ce l’abbiamo: per 6 mesi non pargheremo la Tosap, la tassa sull’occupazione del suolo pubblico. Devo però anche aggiungere che quando si poteva ripartire si poteva ripartire, qualche sindaco non ha voluto prendersi la responsabilità di aprirci le porte».
Quante sono le famiglie che lavorano al luna park di Cremona?
«Siamo in 43 famiglie, qualcuna in meno rispetto al 2019. In tutto, lavorano un centinaio di persone»....
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