Si è tenuto oggi 2 aprile 2021 presso la sede della Camera di Commercio l’incontro tra il Commissario straordinario Gian Domenico Auricchio, il Sindaco Gianluca Galimberti, l’On Danilo Toninelli e il consigliere regionale Marco degli Angeli.
Dopo aver commentato lo stato dell’economia locale dopo un anno di pandemia, è stata ricordata la decisione di Anafij di spostare presso la Fiera di Montichiari nel novembre 2021 la 69 edizione della Mostra nazionale della Frisona e della Jersey italiana, sradicandola da Cremona, città dove si erano tenute le precedenti 68 manifestazioni.
“La Fiera del bovino da latte di Cremona – sostiene Gian Domenico Auricchio - per storia e per caratteristiche è un patrimonio del nostro territorio, e quindi anche della Regione Lombardia, ma costituisce anche vanto per tutta la zootecnia nazionale, di cui è vetrina a livello internazionale. All’Onorevole ho ricordato quanto la zootecnia e l’agricoltura siano vitali per la nostra provincia: basti ricordare che il 5,1 % del valore aggiunto prodotto a Cremona dipende dall’agricoltura, contro il 2,2% medio italiano e 1,1% medio regionale e che la collegata industria agro alimentare occupa sul nostro territorio circa 5.000 addetti e come la Fiera di Cremona sia vitale anche per altri settori. Ogni euro investito nelle manifestazioni genera infatti un effetto moltiplicatore di 10/12 volte. Si tratta di un indotto stimato in circa 50.000.000 di euro, fondamentali per le nostre imprese, in particolare per quelle della filiera turistico ricettiva e del commercio, così duramente provate dalla pandemia: non possiamo permetterci di perderli. Si pensi anche agli effetti positivi sull’occupazione generati da ogni evento fieristico. “
Per questo le categorie economiche, nessuna esclusa, e i sindacati nel corso dell’incontro convocato lo scorso 29 marzo si sono schierati all’unanimità a favore della Fiera e del suo necessario rilancio.
“Il cda della Fiera - ha continuato il Sindaco Gian Luca Galimberti - ha già approvato un piano di sviluppo pluriennale che rimarca la valenza nazionale e internazionale delle nostre manifestazioni. Rispetto alle due fiere basilari, quella della zootecnia e quella degli strumenti musicali, si apre ad una collaborazione proficua con le Università e con i centri di ricerca del territorio, in un’ottica di integrazione della Fiera negli importanti percorsi di sviluppo in atto. Il piano immagina nuove manifestazioni da proporre al paese (anche di proprietà), si apre a servizi alle imprese, nuovi e continuativi nell’anno, a proposte di formazione integrata coordinata con il territorio, a prospettive di occupazione degli spazi per un numero maggiore di giorni per anno. Vogliamo collaborare con realtà lombarde per dar vita ad un sistema fieristico regionale forte, in grado di competere in campo internazionale. E queste sinergie devono essere sviluppate anche in un’ottica sovra-regionale, allargandosi ai sistemi fieristici in particolare dell’Emilia Romagna. Per questo chiediamo la condivisione anche del Governo e del Ministero dell’agricoltura in particolare. La contrapposizione fra territori, con l’inevitabile duplicazione di attività e frammentazione degli investimenti, favorisce, di fatto, i nostri competitor a livello internazionale, come ad esempio la fiera agro zootecnica di Hannover che rimane la Fiera di riferimento in ambito europeo nonostante le eccellenze italiane sia zootecniche che agro meccaniche. Dobbiamo lavorare insieme per essere noi, come territorio, regione e paese, i riferimenti e lo stesso vale per la fiera sugli strumenti musicali in cui Cremona, anche con il grandissimo impegno in atto sul patrimonio immateriale dell’UNESCO, deve prendere il posto di Francoforte come riferimento europeo e mondiale. Abbiamo tutte le carte in regola perché ciò avvenga. Chiediamo forti collaborazioni, noi siamo pronti.”
Nell’incontro è stato rappresentato che Cremona è un sistema territoriale coeso, in cui Enti locali, Associazioni di categoria e sindacati vogliono lavorare a sostegno della Fiera, e lo vogliono fare insieme a Regione Lombardia e al Governo non perché Cremona si senta in credito per un torto subito, ma perché il rilancio della nostra Fiera sulla base di una progettualità concreta, partecipata, aperta alla collaborazione fra territori, è fondamentale per lo sviluppo di settori essenziali per l’intera nostra economia nazionale, a partire dall’agro zootecnia e dall’artigianato artistico.
“Abbiamo voluto questo incontro in presenza - spiega Degli Angeli - per dimostrare la nostra vicinanza al territorio. Ci aspettiamo che entro il prossimo autunno Cremona possa avere la sua fiera, in continuità con la sua tradizione che dura da oltre 70 anni”.
Toninelli e Degli Angeli hanno sottolineato come sia necessario che Regione adotti un timing serrato: “Chiediamo che venga convocata nel più breve tempo possibile una tavola rotonda da parte dell’assessore Guidesi: non si può perdere tempo ulteriore. Il rischio è quello che il comparto fieristico collassi su se stesso”.
Parole d’ordine creare un sistema a livello regionale: per Degli Angeli servono tempi certi e, soprattutto, la sicurezza di un lavoro sinergico.
“È fondamentale - sottolinea Degli Angeli - dar vita ad un sistema che abbia un ampio respiro regionale ed extra regionale, tramite la creazione di un’ unica cabina di regia capace di valorizzare le caratteristiche dei diversi territori. In tal senso sarà nostra premura coinvolgere il ministro dell’Agricoltura Patuanelli”.
Conclude Degli Angeli: “È importante che Regione comprenda l’importanza storica, sociale ed economica di questa fiera per tutto il territorio, visto la sua enorme capacità di creare indotti importanti. Per questo motivo staremo col fiato sul collo a Regione, quell’Ente che dimostra la sua presenza solo ora, sostenendo che la fiera non può essere trasferita. Peccato che fino a ieri abbia avvallato azioni opposte. Dalle parole si passi quindi ai fatti: Regione Lombardia dia certezze sugli investimenti regionali in modo sinergico per tutto il sistema fieristico”.
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