Il “Bar Anna” è annoverato tra i locali storici soncinesi e vanta una gestione oculata e costante, capace di attirare molte persone anche da paesi circostanti. La famiglia Pirletti, di cui Massimiliano tramanda la tradizione ereditata dalla madre, ha iniziato a gestire alcuni bar molti anni prima, finché è riuscita a comprare il locale. «Nel 1979 io avevo quattordici anni e mio fratello appena undici, ma già aiutavamo i genitori a servire i clienti - ha specificato -. Fino a diciannove anni ho studiato e mi sono diplomato in agraria, all’istituto “Stanga” di Cremona. Poi ho lavorato come tecnico agrario vicino a Casalmorano, come agente immobiliare, operaio in fabbrica e in altri settori, finché sono tornato alla mia passione principale, ossia il bar di famiglia. Siamo originari del milanese, Paderno Dugnano per la precisione, e ci siamo trasferiti qui alla fine degli anni settanta. Rispetto a quel paese di circa sessantamila abitanti in cui i bar chiudevano già alle 20, all’epoca a Soncino c’era la tendenza ad uscire molto anche di sera. Vi era molta vita notturna in centro e lungo le vie principali, sul ponte del naviglio e attorno al castello. Nel bar entravano tante compagnie e la chiusura del mio esercizio commerciale avveniva dopo l’una di notte. La gente spendeva di più, voleva incontrare altre persone, era allegra e socievole. Verso la fine degli anni novanta è cominciato a cambiare il comportamento dei clienti. Per le ristrettezze economiche e per la precarietà dei lavori, parecchi si sono convinti della necessità di spendere meno. Poi è arrivato Internet, portando nuove opportunità e il mondo all’interno delle case. Mentre prima si andava al bar per conoscere nuove persone o scambiarsi pareri, notizie, pettegolezzi e novità, le immagini, le informazioni e i video sono entrate facilmente nelle abitazioni, senza sforzo e a poco costo. Coì anche i bar hanno cominciato a soffrirne e abbiamo deciso di anticipare l’orario di serrata, seguendo le esigenze dei frequentatori abituali»...
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