Questa mattina a Cà de' Somenzi si è svolta, come previsto, l'assemblea che aveva all'ordine del giorno la nomina del successore di Antonio Piva alla guida della Fiera di Cremona. A seguito dell'esito della riunione di ieri in Comune, gli azionisti dell'Ente Fiera hanno formalizzato il rinvio a venerdì 25 maggio alle 14, giorno in cui eleggere il nuovo timoniere della Fiera di Cremona e il nuovo Consiglio di amministrazione composto da 7 membri a seguito delle modifiche statutarie approvate il 29 marzo scorso.
Nel corso dell'assemblea di questa mattina si sono registrati gli interventi del Sindaco Galimberti, che ha giudicato positivo il confronto della sera prima fra gli azionisti con l'obiettivo di dare vita, con la maggiore unità possibile e nell'esclusivo interesse della Fiera, a un nuovo corso che non potrà non prevedere anche la realizzazione di una forte partnership con un altro soggetto industriale.
Fra gli interventi quello del presidente della Libera Agricoltori, Renzo Nolli, che ha dichiarato come Riccardo Crotti sia e resti un personaggio di assoluto spessore, ma come a seguito della situazione di stallo creatasi fra gli azionisti, l'Associazione abbia a questo punto valutato, insieme a Coldiretti, di verificare la fattibilità di trovare una soluzione differente, in grado di tradursi in una candidatura che possa ottenere il sostegno di tutti gli azionisti.
Interventi anche da parte di Massimo Rivoltini, presidente di Confartigianato, Giovanni Bozzini, presidente CNA, Alberto Griffini, presidente Apindustria, Vittorio Principe, presidente di Confcommercio e Antonio Davò, presidente del Credito Padano. Confartigianato, CNA, Api, Confcommercio e Credito Padano hanno ribadito convintamente la loro posizione: il candidato, per queste associazioni, resta, ad oggi, Riccardo Crotti, sostenuto in virtù delle sue indiscusse competenze in ambito agricolo e zootecnico e per il programma presentato. Le stesse associazioni, tuttavia, non hanno chiuso alla possibilità di valutare il nuovo candidato che sarà proposto e che sarà esaminato per il suo profilo, le sue carattristiche e la sua storia professionale. La richiesta di queste associazioni è che sia un personaggio di alto spessore. L'auspicio di queste associazioni e che non si vada ad una conta senza paracadute (cioè senza accordo) che spaccherebbe l'azionariato di CremonaFiere lasciando ferite difficili da rimarginare, ma anche mettendo il neo presidente nella difficile condizione di governare una Fiera che deve affrontare sfide impegnative con un azionariato lacerato al proprio interno.
Le stesse associazioni hanno altresì dichiarato che, qualora il candidato non venisse ritenuto adeguato, voterebbero contro e farebbero la scelta di non entrare nel Cda dell'Ente Fiera.
Fino all'ultimo, tuttavia, gli azionisti cercheranno di evitare una clamorosa frattura in seno allazionariato dell'Ente Fiera che, peraltro, non avrebbe precedenti nei 70 anni di storia della Fiera di Cremona.
A questo punto, molto, se non tutto, dipenderà dal tipo di accordo che si materializzerà - se vedrà la luce - fra Coldiretti e Libera e sul nome che sarà individuato per la presidenza.
La storica contrapposizione fra queste due associazioni, se si guarda ai precedenti (anche in tempi recentissimi), non consente di essere particolarmente ottimisti. Se, invece, il confronto fra Libera e Coldiretti si tradurrà in un candidato in grado di coagulare attorno a sè il consenso generale, allora lo stallo dovuto alle divisioni di questi giorni potrà persino trasformarsi nell'occasione per una riappacificazione generale. Vedremo.
Intanto, questa mattina, Coldiretti ha confermato la linea di condotta seguita sin qui votando - unico voto contrario - contro la conferma del collegio dei revisori dell'Ente Fiera, conferma passata a larghissima maggioranza con il voto favorevole di tutti gli altri azionisti.
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