Sarebbe come prendere un bambino dal reparto neonatologia e portarlo direttamente a sostenere la tesi di laurea. E’ suggestiva la similitudine di Cesare Gualazzini, che ha da poche ore finito la sua chitarra e la deve subito affidare al tocco, morbido e vellutato, di Pierluigi Panfili, chitarrista romano arrivato sotto il Torrazzo per tenere a battesimo l’ultima creazione dell’avvocato/liutaio.
La presentazione pubblica è avvenuta a palazzo Mina Bolzesi, sede dell’Accademia Cremonensis, con il patrocinio di Anlai, l’associazione liutaria presieduta da Gualtiero Nicolini, dove è allestita una interessante mostra di 6 chitarre che raccontano l’intero percorso artistico di Gualazzini, ma il noto professionista cittadino ci ha concesso il privilegio di scoprire il suo gioiello a 6 corde in anteprima nel suo studio, assaporandone con lui e con Panfili i “primi vagiti”. Una sorta di concerto improvvisato, in mezzo alle scrivanie cariche di faldoni delle cause che l’avvocato sta seguendo. Ma le arringhe posso attendere quando si parla di musica e liuteria. (...)

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Roberto Codazzi

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