Il settore Lattiero-Caseario italiano potrebbe risparmiare oltre 100 milioni di euro all’anno applicando modesti investimenti nella ricetta veterinaria elettronica, nella registrazione dell’alimentazione animale e nel monitoraggio dei prodotti freschi negli itinerari di consegna. È solo uno dei dati frutto dello studio effettuato dall’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi di Brescia*, che verrà presentato alle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona il 25 ottobre alle ore 10.00.
Il Tavolo di lavoro dedicato al settore Lattiero-Caseario, realizzato in collaborazione con il CRIT – Polo Digitale di Cremona, è uno dei due Tavoli attivati dall’Osservatorio Smart AgriFood. «Il nostro compito – spiegano Filippo Renga e Damiano Frosi, coordinatori della Ricerca – è comprendere come l’innovazione digitale possa fornire benefici, tangibili e non, all’intera filiera. Per farlo abbiamo incontrato operatori del settore chiedendo loro quali ambiti ritenessero più interessanti in tal senso. Sono stati individuati la ricetta veterinaria elettronica, destinata a diventare obbligatoria per legge, la registrazione delle specifiche alimentari degli animali e il tracciamento dei prodotti freschi».
Nel primo caso, quello della ricetta elettronica, i vantaggi della digitalizzazione dei processi sono molteplici e avrebbero ricadute positive praticamente su tutti gli attori coinvolti. «I dati sulle ricette verrebbero registrati e resi disponibili tramite un portale web. In questo modo – spiega Filippo Renga, co-Direttore dell’Osservatorio Smart AgriFood – oltre all’eliminazione della carta, si contraggono i tempi associati alla compilazione delle ricette, così come diminuisce il tempo che gli allevatori dedicano solitamente alle compilazioni dei registri di carico e scarico e dei trattamenti. Allo stesso modo si assiste a una riduzione dei tempi delle verifiche sanitarie delle ASL, con la possibilità di ridurre i controlli ad occasioni mirate. Tutto ciò consentirebbe un intervento più veloce e finalizzato alla correzione immediata dell’errore, supportando gli stessi allevatori. Oltre a tali benefici, misurabili in decine di milioni di euro di risparmio all’anno nella sola Lombardia, vanno considerate le ricadute positive non quantificabili e intangibili come il minore stress per gli allevatori e gli importanti benefici a livello di immagine nei confronti del consumatore finale e delle istituzioni Europee».
Il secondo caso studiato dal Tavolo sul Lattiero-Caseario dell’Osservatorio Smart AgriFood è incentrato sulla tracciabilità e semplificazione burocratica nell’alimentazione animale a supporto delle filiere garantite come i prodotti DOP o Biologici, ma non solo. Anche in questo caso è stata avviata una sperimentazione tramite la registrazione dei dati sulle caratteristiche dei mangimi su un portale web. Il mangimificio fornitore dell’alimento carica le caratteristiche dei prodotti, caratteristiche che in automatico passano all’allevatore e, ultimo anello, all’azienda di trasformazione, che in questo modo può controllare direttamente dalla fonte il rispetto della normativa sul disciplinare, sgravando allevatori e mangimifici. «In questo caso – spiegano dall’Osservatorio – si risparmierebbero vari milioni di euro all’anno solo nel comparto del Grana Padano o – secondo le nostre ipotesi – del Parmigiano Reggiano».
Dalla produzione alla distribuzione: nel terzo caso di studio il Tavolo ha esaminato le problematiche relative alla conservazione dei prodotti lattiero-caseari freschi, una volta che questi vengono distribuiti dopo la lavorazione in stabilimento. Sensori di rilevazione della temperatura, combinati alla connettività degli smartphone dei conducenti dei mezzi a motore che effettuano la distribuzione, sarebbero in grado di garantire al 100% il rispetto delle norme sui freschi, permettendo di monitorare in tempo reale e in cloud il tragitto e le modalità di conservazione, nonché di intervenire tempestivamente in caso di guasti o anomalie. «Soltanto stimando i prodotti che si sprecano prima della messa in commercio per cattiva conservazione, si arriverebbe a un risparmio notevole. Consideriamo poi la maggiore tutela per chi si occupa di trasporto e le ulteriori possibilità di marketing – evidenzia Damiano Frosi, Direttore della Ricerca dell’Osservatorio Contract Logistics – utilizzando ad esempio un semplice QRcode applicato al prodotto in grado di raccontare al consumatore l’intera storia del prodotto acquistato».
I dati dello studio verranno presentati nel corso delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona, in programma dal 25 al 28 ottobre presso CremonaFiere, l'unica rassegna esclusivamente zootecnica di respiro internazionale organizzata in Italia e che rappresenta il principale appuntamento dell'anno per il mondo agro-zootecnico, con oltre 800 brand presenti e quattro giorni di seminari, workshop, presentazioni e focus tematici.
L’Osservatorio Smart AgriFood. È nato da una collaborazione tra il Politecnico di Milano (School of Management) e l’Università di Brescia (Laboratorio RISE) e vuole diventare il punto di riferimento in Italia per comprendere in profondità le innovazioni digitali (di processo, infrastrutturali, applicative, HW e SW) che stanno trasformando la filiera agricola e agro-alimentare, unificando le principali competenze economico-gestionali, tecnologiche e tecniche. Per maggiori informazioni: www.osservatori.net.
*Il Tavolo di Lavoro Lattiero-Caseario 4.0 è realizzato con il supporto di Auricchio, BCUBE, Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona, Latteria Soresina, Latteria PLAC, SOVACO Plast.
L’edizione 2017 dell'Osservatorio Smart AgriFood è realizzato con il supporto di Almaviva, AMA, CRIT - Polo per l’Innovazione Digitale, Linea Com, Microdata Group, Oleificio Zucchi, SDF, Unitec, GS1, Penelope, SIA, TeamSystem, Unicredit, Vecomp Software, Systematica-Tec.
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