Mese di maggio. Profumi delicati e intensi che ti penetrano nel profondo. Colori smaglianti che dissipano quelle che il poeta latino Annio Floro definiva le ‘tenebre dell’animo’. Natura che sboccia rinnovando l’annuale prodigio primaverile del prevalere della vita sul mortale sonno invernale. Impossibile per i poeti non esserne sollecitati a trasfondere in canto questo giardino di colori e di profumi che si interiorizza nelle loro composizioni  secondo la  sensibilità e la concezione esistenziale di ciascuno, pur nel riflesso del sentire comune proprio di ogni  epoca.
Maggio è anche il mese dedicato a Maria, madre di Dio, che già nel Medio Evo - era il secolo XIII - Alfonso X, re di Castiglia e Leon, nelle sue Cantigas de santa Maria celebrava come “rosa delle rose, fiore dei fiori, donna fra le donne, unica signora, luce dei santi e dei cieli…”. Ed è proprio del Medio Evo il diffondersi della pratica del Rosario, corona di preghiere da offrire a Maria - rosa profumata - come una ghirlanda di mistici fiori. Una pratica, questa, estesa poi dai Gesuiti, nel secolo XVII, dai luoghi sacri anche a quelli del vivere quotidiano, quasi a consacrarlo alla Vergine in tutte le sue accezioni....


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Renata Patria

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