Palazzo Mina Bolzesi, per la nostra rubrica sulle Dimore Storiche
Nel cuore pulsante del centro cittadino, in quella che era l’antica contrada Natali, dall’imbocco di Via Beltrami, fino quasi a piazza della Pace, sorge un imponente struttura: si tratta di Palazzo Mina Bolzesi, edificio in stile impero, uno dei più belli che la città di Cremona possa vantare.
Esso nasce dalla volontà dell’omonima famiglia, che voleva così dare una degna dimora al proprio casato.
I Bolzesi furono un’antica famiglia dell’alta borghesia cremonese in grande ascesa dalla seconda metà del ‘700: a quell’epoca affiancavano l’antica nobiltà nel ricoprire cariche pubbliche e civili, religiose, nonché, appunto, nella committenza e nella proprietà di grandi e prestigiose dimore storiche.
Gaetano Bolzesi, decise di acquistare nel 1812 l’area su cui per secoli era esistito l’antico monastero di Santa Marta, da poco soppresso. L’edificio venne viene raso al suolo per poter innalzare il nuovo palazzo di famiglia. Per un così importante progetto vennero chiamati architetti di primo piano, come Simone Cantoni e, alla sua morte il giovane Sada, a cui è attribuita quasi per certo la paternità della facciata principale esterna, riccamente ornata con semicolonne e bassorilievi, opera dello scultore Giovanni Antonio Labus (1806/1857), che raffigurano momenti di vita pubblica di alcuni importanti personaggi della storia cremonese, come ad esempio Publio Alfeno Varo giurista di età augustea (che oggi dà nome ad una via cittadina), l’umanista Benedetto Lampridio,...
Esso nasce dalla volontà dell’omonima famiglia, che voleva così dare una degna dimora al proprio casato.
I Bolzesi furono un’antica famiglia dell’alta borghesia cremonese in grande ascesa dalla seconda metà del ‘700: a quell’epoca affiancavano l’antica nobiltà nel ricoprire cariche pubbliche e civili, religiose, nonché, appunto, nella committenza e nella proprietà di grandi e prestigiose dimore storiche.
Gaetano Bolzesi, decise di acquistare nel 1812 l’area su cui per secoli era esistito l’antico monastero di Santa Marta, da poco soppresso. L’edificio venne viene raso al suolo per poter innalzare il nuovo palazzo di famiglia. Per un così importante progetto vennero chiamati architetti di primo piano, come Simone Cantoni e, alla sua morte il giovane Sada, a cui è attribuita quasi per certo la paternità della facciata principale esterna, riccamente ornata con semicolonne e bassorilievi, opera dello scultore Giovanni Antonio Labus (1806/1857), che raffigurano momenti di vita pubblica di alcuni importanti personaggi della storia cremonese, come ad esempio Publio Alfeno Varo giurista di età augustea (che oggi dà nome ad una via cittadina), l’umanista Benedetto Lampridio,...
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00:00|May 18, 2023
Palazzo Mina Bolzesi