da un proiettile: al suo capezzale solo una domestica
Tutti conosciamo la tragica fine della marchesa Maria Carolina Soranzo Medici del Vascello, ultima proprietaria della villa di San Giovanni in Croce, morta per le conseguenze di uno scontro a fuoco durante la fuga di Roberto Farinacci da Cremona. Carolina, più nota come Carla, morì all’ospedale di Merate l’11 maggio 1945, dopo una lunga agonia. Ma nuovi documenti ed il racconto di quei giorni riportato dal giornalista Mario Mori, permettono di ricostruire le ultime ore della marchesa ed il ritratto di una donna che andò incontro al suo destino per amore. In realtà Carla, che di cognome faceva Mocenigo Soranzo, era già sposata con Francesco Medici del Vascello. Da tempo, però aveva abbandonato la villa di Palvareto, come allora si chiamava San Giovanni in Croce, ed era andata ad abitare in un appartamento in affitto in piazza Cavour a Cremona. Nei giorni che precedono il 25 aprile è molto nervosa: dà ordini concitati che poi contraddice, telefona ora all’uno ora all’altro, fa e disfa le valigie. Inizia a dubitare anche lei, come stanno facendo d’altronde tutti quelli che non hanno ancora abbandonato il ras, che le fantomatiche armi segrete tedesche di cui le ha parlato Farinacci, esistano davvero. Anche la granitica fiducia che aveva avuto sino a poche settimane prima nell’invincibilità della Germania di Hitler, vacilla paurosamente. Si rende conto di essere rimasta paurosamente sola: è malvista da gran parte dei suoi familiari che non le hanno mai perdonato le sue sfrontate esibizioni di fede politica nel fascismo, ed è detestata dalla popolazione di Palvareto e di Cremona per il suo contegno altezzoso,
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