della diva all’addio
di Microcosmi (Itinerari di lettura)
Quanti ricordi felici, quanti fotogrammi intrisi di soddisfazione o, al contrario, di avvilente delusione, si porta addosso un’anima prossima ad abbandonare il mondo terreno? Negli istanti che seguono la morte di Molly Buck sono questi gli interrogativi che tormentano il protagonista di un romanzo suggestivo e delicato, che ha nell’estrema cura per il linguaggio e nella sua pregnanza emotiva i suoi punti di forza. È trascorso un decennio da quando Molly si è offerta per l’ultima volta alle luci della ribalta, deliziando il pubblico con la sua eleganza piena di consapevolezza e orgoglio, e da quattro anni la sua vita ritirata al terzo piano di un sontuoso palazzo fiorentino è scandita dagli incontri con un giovane che, mosso da una sconfinata ammirazione, ha deciso di raccontarne la storia. Lasciandosi trascinare “in un viaggio a ritroso verso quello che è stato” con lo scopo di immergersi nel “mondo di memorie” dell’attrice, il protagonista si addentra in un percorso irresistibilmente ricco di fascino, che gli costerà la vicinanza della donna amata e lo catapulterà in una dimensione altra, vissuta nella ricerca ossessiva di una verità che Molly custodisce nel cuore con algida convinzione. Dalla nascita in Alabama all’arrivo in Europa, passando per i successi artistici e quel fatale soggiorno francese, Molly svela con garbata eleganza la sua ambigua verità, dando forma a un dialogo che ha i suoi punti focali nella percezione tremenda e ineluttabile del tempo che passa - frequente, e molto amata, ritorna nel testo la parola “epifania” - e nella bellezza stupefacente della coincidenze che danno gusto alla vita. Tempo, ossessione e presenza non sono tuttavia gli unici pilastri su cui Di Battista costruisce quest’opera ricca di passione, intelligenza e, forse, di un pizzico di ingenuità. A dare profondità al testo sono anche riferimenti di indubbio impatto storico e sociale, tra cui la questione della prostituzione così come regolata prima della Legge Merlin. “Non incontrerò mai una bellezza più grande di quella che Molly Buck racchiudeva nel suo nome”.
DA MONDO PADANO DEL 27 APRILE 2018
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