modello di welfare all'avanguardia
«È indispensabile, oggi, promuovere nuovi modelli di welfare, che assicurino forme di compartecipazione tra pubblico e privato a servizio dei bisogni della collettività. La Fondazione Città di Cremona ne è un esempio lungimirante». In occasione della giornata celebrativa della Fondazione Città di Cremona, tenutasi oggi presso la sede di piazza Giovanni XXIII, il consigliere regionale del Pdl, Carlo Malvezzi, ha sottolineato così l’importanza del ruolo di questa decisiva realtà cittadina.
«L’occasione di questo festeggiamento – ha proseguito Malvezzi – ci dà modo di riflettere sulla radice culturale che ha generato la spinta di solidarietà di cui è intessuta la Fondazione. L’anno di nascita di questo ente è il 2003, ma l’eredità che ha raccolto attraversa un percorso storico che ha origine nel Medioevo. Nel corso dei secoli, i numerosi Luoghi Pii formatisi a Cremona con l’obiettivo di assistere i bisognosi fecero man mano confluire il proprio patrimonio in un unico soggetto, denominato prima Istituto Elemosiniere, poi Congregazione di Carità, infine Ente Comunale di Assistenza, dove vennero riuniti i patrimoni di tutte le Ipab (ex Luoghi Pii)».
Non è un caso che la giornata celebrativa si sia tenuta proprio oggi, 4 ottobre, giorno dedicato alla figura di San Francesco, «santo della carità per eccellenza – ha spiegato Malvezzi –. La scelta voluta dal presidente della Fondazione, Giacomo Spedini, è da apprezzare».
L’ente cremonese, oggi, è concentrato nell’aiuto di diverse categorie di cittadini bisognosi di assistenza. A questo proposito, Malvezzi ha ricordato che «gli impulsi alla condivisione, alla solidarietà e all’aiuto nascono da valori universalmente riconosciuti, patrimonio della cultura cristiana ed europea, primo dei quali è la dignità e l’intangibilità della vita. Essere qui, oggi, ci permette di farne memoria così da poterlo vivere là dove siamo».
Malvezzi ha infine ringraziato il presidente della Fondazione, i membri del Consiglio di amministrazione, e tutti coloro che a vario titolo lavorano presso l’ente, «per l’impegno e lo spirito di servizio con cui danno impulso ad un’opera meritoria e decisiva per la comunità cremonese come la Fondazione Città di Cremona».
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