Gli anni a Firenze hanno arricchito l’accento cremonese delle tipiche note toscane e dai toscani Roberto Gritti ha assorbito il gusto del parlare diretto e la facilità a condividere le sensazioni più intime con schiettezza, privo di ogni affettazione. Classe 1985, originario di Castelverde, già sui banchi di ragioneria del Beltrami, Gritti scopre un amore viscerale per i numeri e la misurazione dei fatti economici, il pane quotidiano per una figura professionale come la sua dal nome un po’ esotico e poco conosciuto: il controller, un contabile particolare, curioso per dovere, al limite della pignoleria. Tocca a lui raccogliere e controllare tutti quei dati che permettono ai decisori di valutare l’andamento dell’azienda; tocca sempre a lui comprendere le esigenze di previsione dei manager e stilare poi documenti utili alla destinazione delle risorse finanziarie.
Ci dica di più della sua professione.
Il controller può arrivare ovunque, deve conoscere tutto dell’azienda. Professionalmente, gli è concesso tutto. Qualsiasi informazione gli deve essere data...
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