Era un piccolo caseificio di famiglia. Nel cuore del Casalasco, a Piadena, Natale Oppi iniziò negli anni Cinquanta la produzione di formaggi e derivati.
A distanza di sessant’anni, quell’attività si è trasformata in una delle più importanti aziende a livello regionale per la distribuzione di prodotti alimentari di ogni genere. Non solo formaggi, dunque, ma tutta la filiera del food per servire bar e ristoranti, ma anche mense scolastiche, strutture assistenziali. Sino ad approdare nei locali più chic della Costa d’Azzurra.
Ancora oggi l’azienda Oppi mantiene il suo quartier generale a Piadena, anche se nel frattempo si è spostata in una nuova sede, su un terreno di circa 10.000 metri quadrati, per soddisfare le crescenti esigenze logistiche.
Ma la tradizione è rimasta immutata e, nel dna del suo successo, c’è un solo segreto: la famiglia. Perché l’attività, dal fondatore Natale, è passata al figlio Mario, che insieme alla moglie Ivana Bastoni, attuale presidente del Consiglio di Amministrazione, ne ha garantito la continuità. E il rinnovamento aziendale è proseguito con la terza generazione dei figli Matteo, Beatrice e Andrea.
Chiuso il caseificio, Natale e Mario hanno proseguito sulla strada della distribuzione dei latticini, lavorando alla stagionatura del grana padano e di altri formaggi nei loro magazzini e provvedendo alla vendita in blocco delle partite di prodotti caseari.
Negli Anni ‘80, Mario Oppi ha preso le redini dell’attività familiare, oltre ad essere entrato a far parte della Commissione Prezzi della Camera di Commercio.
Poi, negli Anni ‘90, la svolta con l’ingresso del giovane Matteo - poi seguito dagli altri fratelli, Beatrice quale rappresentante legale e direttrice amministrativa e Andrea nel settore della logistica - che hanno cambiato l’imprinting.
«Matteo ha avuto l’intuizione di ampliare la gamma, con l’introduzione di altri formaggi, salumi e altri generi alimentari - spiega Beatrice Oppi -. Si è creata così una catena di agenti, una serie di contatti con i supermercati, le mense e i punti di ristorazione sparsi un po’ in tutta Italia. Il lavoro ha assunto dimensioni ben più importanti. Dai primi tempi, quando l’attività era gestita soltanto da mio nonno e mio padre, ora i dipendenti sono diventati una quarantina».
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