Aggregazione + svago + riflessione = comunità. Un’equazione semplice che rappresenta e descrive con estrema precisione il protagonista dell’attività estiva oratoriana, il Grest. Ed è tutto per il grande ritorno! Infatti, i primi Grest, nella diocesi cremonese (70 in totale), prenderanno il via il prossimo 9 giugno. Sono circa 19mila gli iscritti, 14mila bambini e 5400 adolescenti nel ruolo di animatori. Insieme a loro, 55 educatori professionali assunti per l’estate, oltre ai 20 che già operano in oratorio tutto l’anno.
L’edizione 2025, TocToc, è stata presentata ai responsabili tra marzo e aprile, e agli animatori lo scorso maggio. Ne parliamo con Diego Palmas, venticinquenne di Agnadello, educatore professionale in oratorio e in una cooperativa sociale del Cremasco.
«Sono stato animatore durante la mia adolescenza (dal 2015) e ho poi collaborato alla realizzazione del Grest nell’estate della pandemia – racconta Diego –: ho fatto il coordinatore a tutti gli effetti dal 2021 fino all’anno scorso e quest’anno, assieme ad alcuni altri giovani, affianchiamo i nuovi coordinatori (sempre giovani del paese cresciuti anche loro d’oratorio) nella realizzazione di questa grandiosa macchina. Ho solo avuto una breve parentesi lontana da Agnadello, nella parrocchia di Romanengo, lo scorso anno, coordinando due Grest nella stessa estate». Oltre a questo, Diego è anche attivo nella redazione regionale del Grest. «Lo sono dalla scorsa edizione, ViaVai – specifica –, e nel 2022, per Batticuore, ho fatto parte della commissione preghiera».
Diego, qual è il bello del Grest? Quale la sua funzione primaria?
«È il momento di aggregazione per eccellenza dei nostri oratori durante l’estate: non si hanno così tante presenze e biografie differenti presenti nello stesso luogo durante tutto l’anno in oratorio se non durante quelle poche settimane! Unisce bambini e ragazzi, facendoli competere tra loro in sani in divertenti momenti di gioco e riflessione; fa fare squadra ad adolescenti di diverse età che si scambiano e si influenzano a vicenda, a volte anche litigando, ma instaurando un rapporto di crescita; mette insieme giovani adulti coordinatori e volontari del paese per poter far partire un meccanismo di gioie ma anche complesso da organizzare. Insomma: è una palestra di vita in cui ognuno mette il suo mattoncino per costruire un grande castello fondamentale per portare avanti l’attività dell’oratorio durante tutto l’anno, creando ricordi magnifici»...
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