Quello dell’educazione sessuale nelle scuole è un tema di grande attualità. Percorsi formativi e informativi per gli alunni – e per i genitori – sembrano sempre più necessari. Ma l’argomento è tanto importante quanto delicato.
Ma, in questo senso, qual è la posizione degli istituti? Ne abbiamo parlato con Cinzia Dall’Asta, dirigente scolastico della scuola media “G. Diotti” di Casalmaggiore. «La nostra scuola si riunirà, con il suo collegio docenti, a fine mese, per provare a progettare qualcosa in questo senso – spiega la dirigente –. Per ora, il tema della sessualità è affrontato solamente nelle materie scientifiche, quando arriva il momento di studiare il corpo umano e, in particolare, l’apparato riproduttivo».
Quindi finora non c’è nessuna iniziativa in corso?
«Quello dell’educazione all’affettività e alla sessualità è un argomento alquanto delicato. E nessuno dei miei docenti – uso un termine forte – osa proporre progetti di questo genere. In più, tutto ciò che viene dal ministero, sembra quasi scoraggiare ancor di più questa progettualità. I vincoli che propongono sembrano dire “facciamo educazione sessuale virtuale”, un’educazione che non tiene conto della realtà odierna, che sembra quasi negare le complessità della situazione attuale e sembra non rispondere alle esigenze dei giovani di oggi. E, se non possiamo fare una “giusta” educazione, allora facciamo a meno di farla. Sembrerò polemica, e mi tiro anche la zappa sui piedi, ma credo che un capo d’istituto debba prendere una posizione»...
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