Ci sono incontri che non cerchi ma che, inaspettatamente, arrivano al momento giusto. A volte hanno quattro zampe, un naso umido, una codina che scodinzola, una storia complicata alle spalle e un bisogno urgente di amore e di fiducia. È quello che è successo a Caterina Cortesi, 32 anni, collaboratrice amministrativa presso l’Asst di Cremona, a cui due anni fa è stata regalata una cagnolina arrivata da un rifugio di Catanzaro tramite staffetta. Lei si chiama Ninfadora, per la sua famiglia solo Dora. È un incrocio tra un Pastore maremmano e, probabilmente, un Golden retriever. È stata trovata in un campo, abbandonata insieme alle tre sorelline. Nella voce di Caterina si percepisce tanto amore e riconoscenza per quel gesto che, senza dubbio, ha segnato l’inizio di un percorso fatto di scoperte reciproche, cambiamenti silenziosi e una rinascita condivisa.
Si ricorda il momento in cui ha visto Dora per la prima volta? Cosa ha pensato e cosa ha sentito?
«Dora mi è stata regalata da mio fratello e da mia madre, in seguito alla scomparsa della mia gattina, Nagini. È stata per me una vera e propria sorpresa e la mia reazione, a essere sincera, non è stata quella che tutti si aspetterebbero. O meglio, ero al settimo cielo, è stato amore a prima vista, ma la prima cosa a cui ho pensato è stata “mamma, sei bruttina però!”. Questo perché era molto piccola e ancora in fase di sviluppo, perciò era un pelo sproporzionata. Custodisco questo ricordo con un sorriso. Inoltre, aveva questi occhi enormi e dolcissimi che subito mi hanno rapito il cuore»...
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