Usa la metafora sportiva per indicare la sconfitta di misura, Luciano Toscani, non a caso dirigente della Vbc Casalmaggiore. «Aver perso così mi ricorda un po’ quando non riuscimmo a vincere il Mondiale a Manila con la Pomì nel 2016, per soli tre punti al tie break».
Lo scarto di 46 punti è il minimo storico segnato a Casalmaggiore: nel 2014 Filippo Bongiovanni superò Claudio Silla al ballottaggio di 51 e già allora sembrava impossibile che il divario potesse assottigliarsi. Invece no, 46 voti hanno deciso l’esito elettorale in questa occasione. Ma Toscani da subito mostra serenità. «Credo che questa campagna elettorale abbia lasciato più buone che cattive notizie. Sono stati ricuciti, ad esempio, i rapporti col Pd che può tornare centrale in questa città. Lo dico, a scanso di equivoci, da esterno al Pd, partito che però ora ha una possibilità di dialogo. Il rancore del passato, le scelte che ci hanno diviso mi pare siano state superate e oggi si respira un clima diverso. E’ stato un bel percorso soprattutto per il civismo, che ha messo in dialogo anime diverse e creato una squadra variegata, che non può perdersi: credo che, al di là del voto, che come lo stesso Bongiovanni ha riconosciuto consegna un paese diviso, si sia aperta una fase nuova. Il mio progetto è servito ed è piaciuto...

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Giovanni Gardani

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