On. Toia, pochi giorni fa è arrivato il via libera al Regolamento CO2 Hdv in base al quale Tir e autobus dovranno tagliare le emissioni del 45% entro il 2030, del 65% al 2035 e del 90% al 2040. Sono obiettivi realistici in tempi così brevi? E’ stato calcolato – per le aziende di autotrasporto del nostro Paese – un fabbisogno finanziario di circa 700 milioni di euro per attuare il Regolamento CO2 Hdv. Chi paga il conto?
«L’aggiornamento dei parco circolante di mezzi pesanti in Italia, che è il più vecchio d’Europa, è un’urgenza a prescindere dalle normative dell’Unione europea. E ha un costo. Si tratta della spina dorsale del nostro sistema economico e per come stanno le cose ora ogni aumento del prezzo dei combustibili fossili, ogni crisi geopolitica e ogni guerra mediorientale si abbatte sull’economia italiana sotto forma di costi di trasporto aumentati, inflazione, consumi ridotti e ordinativi al ribasso. Inoltre l’inquinamento causato dai mezzi pesanti ha costi enormi sulla salute e sulla sanità, soprattutto nella Pianura Padana, che è anche la zona più produttiva d’Italia. Di fronte ai costi enormi che paga la collettività i costi necessari all’attuazione del Regolamento CO2 Hdv sono irrisori, anche se va detto che non è accettabile che siano pagati solamente dalle aziende di autotrasporto. E’ necessario che...
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