e riutilizzare
per la nuova città resiliente al clima»
«Le crisi climatiche pongono il problema della complessità e di nuovi stili di vita difficilmente adottabili senza una condivisione con i cittadini. Le nuove sfide dovranno necessariamente individuare dei momenti di compartecipazione e di gestione, anche per favorire un’adeguata consapevolezza e condivisione sociale di queste tematiche». Così l’architetto Maurizio Ori, già alla guida dell’Associazione Italiana Architetti del Paesaggio e attualmente Presidente della Commissione Paesaggio del Comune di Cremona, conclude l’intervista che ospitiamo sul primo numero dell’anno di Mondo Padano dedicata alle azioni da mettere in campo per far sì che le nostre città e i nostri territori siano preparati ad affrontare le sfide imposte dai cambiamenti climatici. Indipendentemente dagli obiettivi indicati dal Green Deal europeo, un pacchetto di iniziative strategiche che mira ad avviare l’UE sulla strada di una transizione verde, è evidente come l’obiettivo di una maggiore sostenibilità, a tutti i livelli, rappresenti la sfida più importante che la nostra generazione si trova ad affrontare. Secondo Iori, «il tema è rappresentato dalla «possibilità di approfittare di questa criticità per un nuovo grande progetto paesaggistico per Cremona». Gli spunti da cui partire sono molteplici: fra questi, sicuramente il “Piano di adattamento alle crisi climatiche” predisposto e approvato dal governo italiano nel marzo 2023 che, secondo il professionista, «dovrebbe stimolare un’adeguata pianificazione e adattamento alle crisi climatiche ormai inarrestabili, una strategia che individui precise modalità di gestione dei nostri territori per evitare situazioni future di maggiori criticità». All’interno di questo scenario, il fiume Po, le città e l’agricoltura, ma anche l’industria e l’edilizia possono essere protagonisti di una «pianificazione integrata che introduca in maniera sistematica e scientifica i valori dei servizi ecosistemici»...
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