Vuole l’ultimo scatto, Fabio Bergamaschi. Passi brevi e veloci sul tratto finale di pista, nove giorni da oggi, tirati e in apnea. Gli undici punti percentuali di vantaggio non lo lasciano tranquillo. Soddisfatto, certo. Consapevole, pure. Perché certi numeri restituiscono il senso di un lavoro duro e scrupoloso, in due mandati da assessore ai Lavori pubblici che ora si chiudono. L’esito «di una esperienza», la definisce il candidato di Centrosinistra. Bergamaschi scava nel vocabolario di un politico in corsa e tenta di evitare scontatezze. Come quando, in questa intervista, corregge il tiro sull’origine di una astensione ancora molto, troppo alta. Dietro alla quale, dice, c’è una crisi più preoccupante di quella riguardante la politica. Si è incrinato il coinvolgimento a tutto tondo, l’interesse attivo nel rendere migliore il luogo in cui si vive. Questo è in crisi. Riconoscerlo non è scontato. (...)


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Cristiano Guarneri

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